La tromba
La potenza di un ottone
La tromba è uno strumento a fiato. Tra gli ottoni, alla cui famiglia appartiene, è quello che suona nella parte più acuta del registro, dopo il trombino. Vanta remote antenate, dall’Egitto all’antica Roma al Medioevo, utilizzate, prevalentemente, per scopi militari o nel corso di cerimonie. Nel 1813, l’applicazione dei pistoni permise di eseguire sullo strumento l'intera scala cromatica. I compositori che per primi la valorizzarono furono Bach e Telemann, ma dobbiamo aspettare la metà del XIX secolo e il Novecento perché la tromba trovi nuovamente un ruolo centrale nell’orchestra, anche come strumento solista. Non va dimenticato il largo uso della tromba nel jazz, dalle origini alle avanguardie.
In questo episodio della serie Strumenti, Marco Braito, prima tromba dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta lo strumento a partire dal momento in cui decise di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, ne descrive la morfologia, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.
In questo episodio della serie Strumenti, Marco Braito, prima tromba dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta lo strumento a partire dal momento in cui decise di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, ne descrive la morfologia, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.
Il rapporto che ho con lo strumento è un rapporto molto particolare. Siccome lo suono da quando ero piccolo, posso definirlo quasi un rapporto d’amore. [...] Quando comincio al mattino, sento proprio questa voglia di suonare. La tromba fa parte della mia vita, non potrei immaginare una vita senza tromba
Marco Braito