Il Leone d'Oro alla carriera: Rebecca Saunders
La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento
I suoi brani trattano sempre più spesso ‘di rabbia, di violenza, di sesso’, […] i suoi lavori vocali più recenti ‘parlano urlando dal tempo presente’ […]; è chiaro che non si considera un’artista chiusa in una torre d’avorio, ma reagisce consapevolmente e inconsapevolmente
all’emarginazione e alla radicalizzazione politica che porta alle guerre e alla messa in discussione dei valori democratici
Michael Struck-Schloen
Il Leone d'Oro è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di numerosissimi quanto prestigiosi riconoscimenti internazionali.
Per la raffinatezza della sua ricerca e delle sue intenzioni compositive, per l’attenzione che dedica al microcosmo sonoro, per la sua capacità di creare nell’ascoltatore un’area riservata di ascolto, uno spazio acustico intimo e interiore che evolve e amplifica l’immaginario sonoro. La compositrice concepisce una temporalità specifica per ogni lavoro che diventa indagine e sperimentazione sull’esperienza dell’ascolto. La sua elaborazione del materiale sonoro è profondamente speculativa e allo stesso tempo fortemente empirica e materica, legata alla performance e alle strategie esecutive
dalla motivazione