Lisa Streich, "Stabat"
Nei meandri del suono e del silenzio
Il 10 ottobre, nella Basilica di San Marco, la Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani ha interpretato lo Stabat (2018) per trentadue voci in quattro cori di Lisa Streich, accostandolo allo Stabat Mater (1590 ca.) di Pierluigi da Palestrina e allo Stabat Mater (1597) di Giovanni Croce, importante esponente della scuola veneziana del Cinquecento.
Il concerto è stato inserito nella sezione Pure Voices, volta a suggerire la possibilità che la musica vocale, se legata a un testo rarefatto e destrutturato, distillato dalla sua portata semantica e comunicativa, possa dare origine a progetti di musica pura, conducendo l'ascoltatore a un'esperienza estatica e meditativa.
Lisa Streich, compositrice svedese, ha studiato composizione e organo a Berlino, Stoccolma, Salisburgo, Parigi e Colonia. Ha ricevuto commissioni da diverse istituzioni prestigiose, tra cui Lucerne Festival, Berliner Philharmoniker, Swedish Radio Choir, Ensemble intercontemporain, Quatuor Diotima, NDR Elbphilharmonie Orchester.Streich, ispirandosi alla musica policorale romana del Seicento, compone lo spazio dell’ascolto tramite l’articolazione delle fonti sonore, in un cesellato lavoro di chiaroscuro che si addentra nei meandri del suono e del silenzio. Il lavoro della Streich dialoga con alcuni dei massimi esempi di interpretazioni musicali dello Stabat mater, tratti dalla grande tradizione polifonica italiana del tardo Rinascimento
Dal catalogo della Biennale Musica 2024
Il concerto è stato inserito nella sezione Pure Voices, volta a suggerire la possibilità che la musica vocale, se legata a un testo rarefatto e destrutturato, distillato dalla sua portata semantica e comunicativa, possa dare origine a progetti di musica pura, conducendo l'ascoltatore a un'esperienza estatica e meditativa.