Giovanni Sabbatucci: perché il 10 febbraio

Lo storico spiega i motivi della scelta

Spiega lo storico Giovanni Sabbatucci: L’istituzione di un “giorno del ricordo” per le vittime italiane delle violenze avvenute alla fine della seconda guerra mondiale sul confine orientale è il frutto di una decisione del Parlamento italiano nel marzo 2004: una decisione unanime.

Eppure questa decisione è stata poi oggetto di polemiche anche dure: si è obiettato che quegli eccidi (le foibe e non solo) erano l’esito di una lunga storia di violenze e sopraffazioni di cui gli italiani portavano, almeno in parte la colpa; e che andavano inserite nel contesto della seconda guerra mondiale, ovvero di un conflitto in cui gli spostamenti coatti di popolazione erano all’ordine del giorno (lo sarebbero stati anche a guerra finita) e in cui le vittime civili furono molto più numerose di quelle in divisa. Insomma, il contesto.

Il contesto certo è importante, e sta agli storici ricostruirlo. Ma non deve mai diventare un pretesto: un pretesto per giustificare i crimini o per dimenticare le vittime, soprattutto le vittime innocenti, che hanno invece il diritto di essere ricordate e compiante. I giorni del ricordo e in genere le ricorrenze memoriali servono appunto a questo.