Alessandro Baricco, Game, progresso, nostalgia

Le vibrazioni del corpo sociale

Progresso indica il punto in cui la nostra civiltà è ferita: non abbiamo più un'idea condivisa di cosa sia il progresso, non abbiamo più le certezze che si avevano negli anni sessanta quando il progresso era inteso come progresso economico. Abbiamo scoperto che quella idea di progresso è destinata a distruggere l'habitat in cui ci troviamo e produce un tipo di felicità su cui ora abbiamo multi dubbi (vedi il consumo di psicofarmaci, le nevrosi, lo spirito di competizione, l'ansia). Inoltre quella idea di progresso produce una diseguaglianza enorme: un grande numero di persone sprofonda nella povertà e nel risentimento. La latenza sugli scopi ultimi rende molto sensibili all'immediato: ci stiamo organizzando la vita sulla breve distanza non sulla lunghezza, non si guarda più al futuro. Una lucida analisi di Alessandro Baricco al Festival della Comunicazione di Camogli 2019. Il suo ultimo libro è The Game, uscito da Einaudi nel 2018.

In quella che noi chiamiamo rivoluzione digitale, che ha cambiato il nostro modo di stare al mondo, c'è un'idea di progresso, ma non è l'idea di progresso di mio padre



Alessandro Barrico nasce a Torino il 25 gennaio 1958. Si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica e studia contemporaneamente al Conservatorio dove si diploma in pianoforte. Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo, 1988; Einaudi, 1997). Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991; Universale Economica Feltrinelli, 2007), è il suo primo romanzo, Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Etranger. Seguono Oceano Mare (Rizzoli, 1993; Universale Economica Feltrinelli, 2007), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco; il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli, 1994) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull’oceano; Seta (Rizzoli, 1996; Fandango Libri, 2007), portato sullo schermo da François Girard con una produzione e un cast internazionali; City (Rizzoli, 1999; Universale Economica Feltrinelli, 2007) e Senza sangue (Rizzoli, 2002), tutti tradotti all’estero. Altri suoi titoli sono: Emmaus (2009), Mr Gwyn (2011), Tre volte all'alba (2012), Il nuovo Barnum (2016). Tra i saggi, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (Garzanti, 1993); Barnum. Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1995), Barnum 2. Altre Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1998); è del 2002 Next. Piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà, mentre del 2018 The Game (Einaudi). Compare in televisione nelle trasmissioni culturali “L’amore è un dardo”, sull’opera lirica, e “Pickwick”, dedicata ai libri. Tra le attività teatrali che lo vedono autore, regista e interprete, dopo Totem e City Reading Project per il Romaeuropa Festival 2002,  ha realizzato Omero, Iliade, in tre serate, pubblicando poi il libro (Feltrinelli, 2004). Nel 2003 pubblica per Dino Audino Editore la sceneggiatura di Partita Spagnola, di cui è autore con Lucia Moisio. A Questa storia (Fandango Libri, 2005; Universale Economica Feltrinelli, 2007), è seguito I Barbari. Saggio sulla mutazione (Fandango Libri, 2006; Universale Economica Feltrinelli, 2008) e una lettura interpretata (e ridotta) di Moby Dick. Nel 1994 ha ideato e fondato la Scuola Holden a Torino, e dal 2005 è socio di Fandango Libri.