Giorgio Parisi
Saluto della presidenza dell'Accademia Nazionale dei Lincei al convegno "Le migrazioni degli italiani"
Giorgio Parisi, presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, è intervenuto nel corso del convegno "Le migrazioni degli italiani: adattamento alla crisi o nuova emigrazione" che si è tenuto il 29 ottobre 2020, presso l'Accademia Nazionale dei Lincei a Roma.
Comitato ordinatore: Gian Carlo BLANGIARDO, Alessandro CAVALLI, Gustavo DE SANTIS, Antonio GOLINI, Massimo INGUSCIO, Alberto QUADRIO CURZIO, Massimo LIVI BACCI (Coordinatore).
Molti indicatori segnalano una ripresa dell’emigrazione verso l’estero, interpretata per lo più come una conferma della crisi del sistema Italia, incapace di offrire lavoro e promozione sociale e economica, soprattutto alle giovani generazioni. Sulla base delle informazioni disponibili, che peraltro occorrerà rafforzare, non c’è dubbio che nell’ultimo decennio l’emigrazione degli Italiani (e il saldo negativo al netto dei rientri) sia andata aumentando. Ma come interpretare questo aumento? È il segno che la crisi sta diventando strutturale, o si tratta di una risposta alla crisi, destinata a riassorbirsi? Oppure è la fisiologica conseguenza dell’integrazione economica e sociale tra paesi sempre più stretta, che comporta inevitabilmente un aumento della mobilità internazionale? E, infine, in che misura l’Italia esporta talenti più di quanti non ne accolga, perdendo prezioso “capitale umano” e quali possono essere le vie per rimediare a questo scompenso? Il Convegno “Le migrazioni degli Italiani: adattamento alla crisi o nuova emigrazione”, cerca di fare chiarezza su questo fenomeno e di comprendere per quali ragioni l’emigrazione degli italiani abbia rialzato la testa, mezzo secolo dopo l’esaurirsi della storica migrazione iniziata con l’unità d’Italia.
Comitato ordinatore: Gian Carlo BLANGIARDO, Alessandro CAVALLI, Gustavo DE SANTIS, Antonio GOLINI, Massimo INGUSCIO, Alberto QUADRIO CURZIO, Massimo LIVI BACCI (Coordinatore).
Molti indicatori segnalano una ripresa dell’emigrazione verso l’estero, interpretata per lo più come una conferma della crisi del sistema Italia, incapace di offrire lavoro e promozione sociale e economica, soprattutto alle giovani generazioni. Sulla base delle informazioni disponibili, che peraltro occorrerà rafforzare, non c’è dubbio che nell’ultimo decennio l’emigrazione degli Italiani (e il saldo negativo al netto dei rientri) sia andata aumentando. Ma come interpretare questo aumento? È il segno che la crisi sta diventando strutturale, o si tratta di una risposta alla crisi, destinata a riassorbirsi? Oppure è la fisiologica conseguenza dell’integrazione economica e sociale tra paesi sempre più stretta, che comporta inevitabilmente un aumento della mobilità internazionale? E, infine, in che misura l’Italia esporta talenti più di quanti non ne accolga, perdendo prezioso “capitale umano” e quali possono essere le vie per rimediare a questo scompenso? Il Convegno “Le migrazioni degli Italiani: adattamento alla crisi o nuova emigrazione”, cerca di fare chiarezza su questo fenomeno e di comprendere per quali ragioni l’emigrazione degli italiani abbia rialzato la testa, mezzo secolo dopo l’esaurirsi della storica migrazione iniziata con l’unità d’Italia.