Giovanni Marseguerra
Coordinatore del Comitato Scientifico Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice
Nel suo intervento, in occasione della conferenza annuale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice, tenutasi a Palazzo della Cancelleria a Roma dal 6 all'8 ottobre 2022, Giovanni Marseguerra, Coordinatore del Comitato Scientifico Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, ha sottolineato come la povertà sia un oltraggio morale, se si pensa a quanto il mondo oggi possa godere una ricchezza materiale così ampia, così estesa, con dei mezzi finanziari e tecnologici straordinari.
Ma il problema è che non siamo sicuri che tutte queste transizioni ci porteranno là dove vogliamo arrivare, perché non sono controllate, quindi è quanto mai opportuno che vi sia uno sforzo collettivo e veramente globale per affrontare insieme questi problemi attraverso una crescita inclusiva, cioè capace di distribuire i proventi di questa ricchezza in modo più equo, in modo più bilanciato, perchè se è vero che è diminuita la disuguaglianza tra paesi, è aumentata ma all'interno degli stessi.
Quindi serve uno sforzo collettivo di tutti quanti ognuno nel suo ruolo, ognuno nella sua responsabilità. Questo il Papa ce lo dice molte volte nei suoi discorsi, nelle sue encicliche, nelle sue omelie: ognuno di noi deve sentire la responsabilità verso queste problematiche e cercare di costruire una società basata più sulla solidarietà, sulla sussidiarietà, sulla promozione della dignità umana.
D'altra parte la povertà va affrontata in modo appropriato, passando dalla crescita sfrenata, che ha caratterizzato il mondo negli ultimi decenni, ad una crescita inclusiva, un passaggio intermedio per arrivare allo sviluppo umano integrale, un obiettivo difficile forse da raggiungere, ma certamente oggi, in un periodo attraversato da una molteplicità di transizioni, economica, sociale, ambientale, energetica, demografica, e adesso anche la transizione geopolitica, come sta a testimoniare la guerra in Ucraina, dobbiamo cercare di orientare la globalizzazione verso una società più giusta, più umana una società più fraterna.La povertà non è soltanto povertà economica, ma è un concetto molto multidimensionale perché fa riferimento a condizioni sanitarie scarse, alla mancanza di opportunità educative, di lavoro, di giustizia sociale, tutte tematiche di grande rilevanza, connesse alla pace, perché evidentemente la povertà genera frustrazione, perdita di speranza, che sono gli ingredienti per la violenza e la violenza a sua volta porta ulteriore povertà: un circolo vizioso dal quale dobbiamo uscire.
Ma il problema è che non siamo sicuri che tutte queste transizioni ci porteranno là dove vogliamo arrivare, perché non sono controllate, quindi è quanto mai opportuno che vi sia uno sforzo collettivo e veramente globale per affrontare insieme questi problemi attraverso una crescita inclusiva, cioè capace di distribuire i proventi di questa ricchezza in modo più equo, in modo più bilanciato, perchè se è vero che è diminuita la disuguaglianza tra paesi, è aumentata ma all'interno degli stessi.
Quindi serve uno sforzo collettivo di tutti quanti ognuno nel suo ruolo, ognuno nella sua responsabilità. Questo il Papa ce lo dice molte volte nei suoi discorsi, nelle sue encicliche, nelle sue omelie: ognuno di noi deve sentire la responsabilità verso queste problematiche e cercare di costruire una società basata più sulla solidarietà, sulla sussidiarietà, sulla promozione della dignità umana.