I 60 anni del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga
1963-2023: la ricerca archeologica nella Riviera d'Ulisse
La prima giornata è stata interamente dedicata al Museo Archeologico Nazionale e Area Archeologica di Sperlonga e alle recenti ricerche fatte nella Villa dell’imperatore Tiberio: occasione legata anche a una serie di iniziative che si svolgeranno per tutto il 2023, per celebrare i 60 anni del Museo, inaugurato il 26 novembre 1963.
La seconda giornata ha visto la presentazione dei risultati delle ultime ricerche archeologiche nella Riviera di Ulisse, svolte a cura sia direttamente dalla SABAP per le province di Frosinone e Latina che in collaborazione con diverse Università ed Istituti di ricerca.
L’organizzazione scientifica dell’evento è stata curata dalla Direzione Regionale Musei Lazio, diretta da Stefano Petrocchi, e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Province di Frosinone e Latina, diretta da Francesco Di Mario.
L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Latina e dal Comune di Sperlonga, è nata grazie alla cooperativa sociale “Cooperiamo Insieme. Cooperativa Sociale – La Riviera di Ulisse”, risultata vincitrice di un bando della Regione Lazio.
Nel 1957, i costruttori della strada litoranea fra Terracina e Gaeta furono protagonisti d’ una scoperta eccezionale. A poche centinaia di metri dalla cittadina di Sperlonga, lungo l’antica via Flacca Valeria, s’imbatterono in una serie di resti archeologici, identificati poi con la villa di Tiberio (imperatore dal 14 al 37 d.C.).
La villa di Sperlonga (il cui primo nucleo risale, in realtà, all’età tardorepubblicana), presenta una serie di terrazze rivolte sul mare altamente scenografica, ed era impreziosita da una notevole collezione di oggetti d’arte. I loro temi richiamano sovente la leggenda di Ulisse, personaggio caro a Tiberio. Il mito di Ulisse, del resto, già rappresentato su alcuni vasi greci agli inizi del VII secolo a.C., pochi secoli dopo la guerra di Troia, era divenuto molto popolare in età ellenistica e romana.
Per ospitare le opere rinvenute fu realizzato il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, inaugurato il 26 novembre del 1963, a soli sei anni dalla scoperta dei resti della villa e dei gruppi scultorei: tra i quali spiccano alcuni direttamente ricollegati alla figura di Ulisse, come ad esempio una testa dell’eroe divenuta negli anni emblema non solo del Museo ma di tutta la Riviera di Ulisse. La realizzazione del Gruppo di Scilla e del Gruppo del Polifemo accecato, tra i più spettacolari dell’antichità, è da riferire agli scultori Athanodoros, Hagesandros e Polydoros di Rodi, gli stessi maestri che realizzarono il mitico Gruppo del Laocoonte, esposto dal 1506, nei Musei Vaticani.
A Sperlonga, il visitatore, muovendosi a piedi verso sud, attraverso un declivio immerso nella macchia mediterranea, scende fino ai resti della villa imperiale: da dove si arriva rapidamente alle peschiere e alla grotta, al cui interno erano esposti un tempo i gruppi e le statue di maggior pregio. Da quella posizione, volgendosi ad ovest, si possono abbracciare con lo sguardo il Monte Circeo e le isole di Palmarola e Ponza – ritagliate sullo sfondo del panorama – e, idealmente, il Mare Mediterraneo nella sua interezza.