Norman Angell. La Grande Illusione
Emma Giammattei e Amedeo Lepore
Un libro chiave e un libro ombra di tutto il Novecento, che ebbe venticinque edizioni in varie lingue: è stato molto letto, ma conserva una sua misteriosa e continua attualità e inattualità.
Emma Giammattei
La grande illusione è l’illusione che la guerra possa portare a qualcosa: il paradosso di Angell è che per vincere una guerra bisogna non farla.
Emma Giammattei
Non si tratta di un pacifismo socialista e nemmeno di un pacifismo religioso come quello di Tolstoj, ma di un pacifismo liberale, un pacifismo come azione, eroico, che nasce dalla riflessione sull’interdipendenza economica delle nazioni europee. Il fascino immenso di questo libro è dovuto al grande timore di Norman Angell che la guerra porterebbe alla fine dell’Europa, alla crisi dei valori che la costituiscono e alla dissoluzione economica di vincitori e vinti.
Emma Giammattei
Se dovessimo definire con una sola espressione il volume di Norman Angell, guardando soprattutto ai suoi contenuti di carattere economico, potremmo ricorrere all’incipit del proemio di Arnaldo Cervesato alla prima edizione italiana del 1913, quando metteva in rilievo la formulazione con «esattezza scientifica» della “legge” «dell’interdipendenza economica delle nazioni civili» da parte del prestigioso autore britannico.
Amedeo Lepore
La guerra la perdono non solo i vinti, ma anche i vincitori, perché le sue conseguenze della guerra, i suoi disastri, l’interruzione del commercio, della libertà, del rapporto di interdipendenza tra le nazioni sono elementi di fondamentale importanza che condannano tutta l’umanità al regresso.
Amedeo Lepore
Perché riproporre oggi questo volume? Perché oggi vale la pena ricostruire un percorso storico in un’epoca di grandi cambiamenti e di progresso, come fu quella in cui il libro fu scritto, l’epoca della prima globalizzazione e della seconda rivoluzione industriale.
Amedeo Lepore
Questo libro si colloca nel filone di un liberalismo nuovo, un liberalismo che guarda al secolo che si apre con preoccupazione ma anche con fermezza di orientamento. La modernità del pensiero di Norman Angell sta nella sua collocazione storica, ma anche nella sua visione di futuro.
Amedeo Lepore
La guerra come ideale è un saggio di Benedetto Croce del 1943, poi assunto nel libro Il dissidio spirituale della Germania con l’Europa, che ho voluto inserire alla fine del volume. Siamo negli anni della Seconda guerra mondiale e Croce, appassionato moralista come Angell, ci dice che la guerra è una malattia, che viene invece vista come salute superiore, come ideale. Non c’è nessun ideale corrispondente alla guerra. Grazie alla riflessione di Croce, che oppone la figura positiva del borghese e anche addirittura del mercante contro il guerriero, tradizionale figura eroica, noi possiamo leggere questo libro innanzitutto come storia, sempre contemporanea, ma anche come allegoria, che ci parla di una ripetizione di destini e ci fa intravedere la guerra, di cui pochi intravedono la ragione, che lacera l’Europa nei tempi attuali, un’allegoria quindi di lunga gittata.
Emma Giammattei
Norman Angell (1872-1967) fu giornalista, saggista economico e deputato dal 1931 tra le file del Partito Laburista. Uno dei principali fondatori dell’Unione per il controllo democratico, ha fatto parte del Consiglio del Royal Institute of International Affairs. È stato dirigente del Comitato mondiale contro la guerra e il fascismo e membro del comitato esecutivo dell'Unione della Società delle Nazioni. Nel 1931 fu nominato Knight Bachelor. Visse a lungo, nella prima giovinezza e nella maturità negli Stati Uniti, dove acquisì la cittadinanza americana e si sentì, dichiarandolo sempre, uno spirito «atlantico». Condusse vita austera e solitaria, tutta dedicata alla Causa della pace.
Emma Giammattei è professore emerito di letteratura italiana all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove è delegato del Rettore per il dottorato di ricerca in "Humanities and Technologies: an integrated research path". È membro del Consiglio scientifico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana e del Consiglio scientifico dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, dove dal 1999 tiene il corso annuale di storia della critica. Nel 2017 ha ricevuto il Premio di critica letteraria dell’Accademia Nazionale dei Lincei, per le sue ricerche sulla geografia della letteratura (Il romanzo di Napoli, 2016, 2° ed.), sulla tradizione del pensiero laico, con riguardo particolare all’opera di Benedetto Croce. A Croce ha dedicato il libro Retorica e Idealismo. Croce nel primo Novecento (Il Mulino 1987), dove ha inaugurato la variantistica dei testi crociani; sono seguiti i volumi La Biblioteca e il Dragone. Croce, Gentile e la letteratura ( 2001) e I dintorni di Croce. Tra figure e corrispondenze (2011) e molti saggi su riviste ( «Intersezioni», «Italianistica») e in Appendici dell'Enciclopedia Italiana. Per la sua attività culturale e scientifica le è stata conferita nel 2020 l’onorificenza di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Amedeo Lepore è professore Ordinario di Storia Economica presso il Dipartimento di Economia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Insegna Storia dell’Economia e dell’Impresa presso il Dipartimento di Impresa e Management della LUISS. Fa parte del Dottorato Nazionale in “Osservazione della terra” e del Dottorato di ricerca “Humanities and Technologies: an integrated research path”. È componente del Consiglio di Amministrazione della SVIMEZ. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per le Risorse Pubbliche istituito presso la Corte dei conti e della Rivista della Corte dei conti. È membro del Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha pubblicato volumi e saggi, in Italia e all’estero, sulla storia economica italiana ed europea, sull’evoluzione dell’economia del Mezzogiorno, sulla storia d’impresa, della contabilità e del marketing. I suoi attuali ambiti di ricerca riguardano il processo di globalizzazione e la recente rivoluzione tecnologica e industriale, le dinamiche della bioeconomia circolare, l’evoluzione del dualismo economico italiano. Tra i suoi volumi, vi sono: La Cassa per il Mezzogiorno e la Banca Mondiale: un modello per lo sviluppo economico italiano, edito da Rubbettino nel 2013 e La Grande Illusione. Studio sulla potenza militare in rapporto alla prosperità delle nazioni di Norman Angell, curato insieme a Emma Giammattei per Rubbettino nel 2023.