La nostra Costituzione tradotta nei dialetti italiani
Un'opera di Vito Tenore
L'opera, in occasione della festa della Repubblica dello scorso 2 giugno, è stata donata dal curatore e dall’editore, alle maggiori istituzioni del Paese: al Presidente della Repubblica e alla presidente del Consiglio.
Un'opera quasi "artistica", mossa da diverse e concorrenti finalità. La prima è cercare di perseguire, attraverso una formulazione linguistica legata al territorio, una più compiuta conoscenza dell'unica e unitaria Carta costituzionale, ricorrendo ad una sua evocativa lettura in chiave locale, senza però scadere in un anacronistico obiettivo di frazionamento regionalistico, teso ad esaltare faziose peculiarità linguistiche locali, ma, anzi, esaltando l'unitarietà del testo costituzionale, declinato in diverse e suggestive sonorità del territorio italiano
Vito Tenore
Il secondo obiettivo si propone di valorizzare la capacità dei dialetti e delle lingue di minoranza di esaltare le caratteristiche storico-culturali del popolo che li parla e soprattutto di rendere più comprensibili alcuni passaggi tecnici che in italiano risultano meno intellegibili. Infine, un'ultima finalità, più personale ed intima, del curatore dell'opera:
Dietro ogni grande statista, professionista o Servitore dello Stato, vi è spesso un paesello natìo, una famiglia fatta di famiglie semplici legate al territorio, di scuole locali con professori dalla marcata cadenza regionale, di parrocchie o bar dove si parlava (e si parla ancora) in lingua locale e in dialetto, di campi di calcio o di cinema ove si andava, scanzonati, con amici parlando la lingua popolare. E questo portato linguistico e sonoro è anche un "portato esistenziale"....
Vito Tenore