Giorgio Villani. I luoghi degli impressionisti
Un nuovo modo di rappresentare la realtà
Nel video Giorgio Villani, intervistato in occasione della XII edizione del Festival Passaggi, parla del suo libro I luoghi degli impressionisti, pubblicato nel 2024 da Officina Libraria, che ha presentato a Fano con lo storico dell’arte Rodolfo Battistini.
Giorgio Villani è dottore di ricerca in Letterature comparate. Si è occupato di storia del gusto e dei rapporti fra la letteratura e le arti plastiche. Suoi saggi critici su questo argomento sono apparsi su «Paragone», la «Rivista di Letterature Moderne e Comparate e Storia delle arti» e «Antologia Vieusseux». È inoltre autore di studi sulla sensibilità artistica del XVIII secolo, Il Convitato di pietra. Apoteosi e tramonto della linea curva nel Settecento (Olschki 2016), e del XIX secolo, Un atlante della cultura europea. Vittorio Pica il metodo e le fonti (Olschki 2018 – Premio Casentino). Altri suoi libri sono: Dentro una conchiglia. Note d’arte sul liberty e sul déco (Bordeaux 2022), Tra ieri e oggi. Temi dell’immaginario (Palumbo 2022). Collabora con «Alias», supplemento culturale de «Il Manifesto», con «FMR» e con «Il Giornale dell’arte».
La rivoluzione dell'impressionismo passa dalla scelta dei luoghi: gli impressionisti sono i primi a giudicare che tutto ciò che esiste sia degno di essere messo in pittura. Finché dura l'arte classica esiste una gerarchia di soggetti, esistono soggetti più e meno importanti e un grande quadro aveva bisogno di un soggetto importante. Invece Renoir quando dipinge il famoso quadro che raffigura dei canottieri non giudica di fare un quadro di importanza minore soltanto perché il soggetto è un soggetto di genere. L’importante per gli impressionisti non è il che cosa ma il come e il come è la nuova maniera con cui la pittura deve rappresentare la realtà.
Giorgio Villani è dottore di ricerca in Letterature comparate. Si è occupato di storia del gusto e dei rapporti fra la letteratura e le arti plastiche. Suoi saggi critici su questo argomento sono apparsi su «Paragone», la «Rivista di Letterature Moderne e Comparate e Storia delle arti» e «Antologia Vieusseux». È inoltre autore di studi sulla sensibilità artistica del XVIII secolo, Il Convitato di pietra. Apoteosi e tramonto della linea curva nel Settecento (Olschki 2016), e del XIX secolo, Un atlante della cultura europea. Vittorio Pica il metodo e le fonti (Olschki 2018 – Premio Casentino). Altri suoi libri sono: Dentro una conchiglia. Note d’arte sul liberty e sul déco (Bordeaux 2022), Tra ieri e oggi. Temi dell’immaginario (Palumbo 2022). Collabora con «Alias», supplemento culturale de «Il Manifesto», con «FMR» e con «Il Giornale dell’arte».