"Un altro genere di leadership": la professionalità al femminile
Un convegno organizzato da Cinecittà
Un laboratorio per riguardare, reimmaginare e mettere in dialogo le esperienze e le parole delle donne che gestiscono, inventano, dirigono attività dedicate a progettare cultura.
Si intitola Un altro genere di leadership la due giorni di incontri organizzata da Cinecittà spa, che si svolgerà a Roma il 2 e il 3 febbraio 2023 presso il complesso monumentale Acquario Romano (piazza Manfredo Fanti).
Curato da Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà, e Daniela Brogi, il convegno ha l'obiettivo di dare visibilità, rilevanza e prospettiva alla leadership al femminile: un'opportunità per pensare più a fondo al futuro e alla relazione tra generazioni, per costruire una nuova visione, lontana dagli stereotipi di genere.
Direttrici di istituzioni culturali, scienziate, giornaliste, leader del mondo della moda, del cinema, dell’architettura e della ricerca si incontrano e dialogano per confrontarsi sugli aspetti che caratterizzano la professionalità delle donne e per imbastire un racconto condiviso sulla cultura d'impresa al femminile che nel corso del convegno verrà sviluppato seguendo tre punti chiave: Spazio, Merito, Cura.
Spazio: in senso materiale, storico e simbolico, lo spazio è la parola e l’esperienza dinamica attraverso cui introdurremo la giornata, riflettendo sulla leadership delle donne, su come essa si realizzi e possa essere riconsiderata, operando secondo schemi articolati e aperti.
Per quanto riguarda il Merito, il convegno si propone di riflettere su come, livelli e tipi di difficoltà legati al riconoscimento del merito, siano strutturali e ambientali.
Le donne, in genere, quando i loro meriti trovano spazio, lavorano anche con più convinzione e impegno, perché, non essendo state, spesso, storicamente “previste”, hanno dovuto “scegliere” (situazione che molte volte ha significato: rinunciare ad altro) e combattere di più per svolgere il proprio lavoro.
Leadership e Cura sono due elementi fondamentali del lavoro delle donne, sia in senso culturale quanto imprenditoriale. Sono però anche due condizioni spesso tenute in spazi rigidamente separati (quello pubblico e quello privato) o perfino posti in alternativa.
La cura, come qualità femminile e forma di “attenzione” (alla qualità delle relazioni, degli ambienti di lavoro, o agli affetti, per esempio), e la direzione di progetti professionali, pubblici e istituzionali sono aspetti che vanno coraggiosamente riavvicinati, soprattutto quando si racconta il lavoro progettato e svolto dalle donne; per capire e smascherare gli stereotipi (in tema di disparità di genere), e per abituarsi alla normalità di un mondo pensato diretto e “curato” anche dalle donne.
Un altro genere di leadership prospetta un nuovo modo di concepire il concetto di "cura" e le esperienze che può includere, restituendogli visibilità istituzionale e imprenditoriale, riconoscimento pubblico, orgoglio sociale e valore culturale, oltre che economico.
La cura, come grande risorsa professionale e etica, potrà piuttosto essere riconosciuta anche nel senso dello svolgimento di ruoli di leadership fuori casa, e dentro la vita imprenditoriale, culturale e sociale di una contemporaneità ripensata a più voci.