È morto a 89 anni il 21 dicembre 2022, Alberto Asor Rosa, grande storico della Letteratura italiana e docente universitario, era nato nel 1933 a Roma. Si era diplomato al Liceo Classico Augusto e laurato con Natalino Sapegno presso l'Università di Roma La Sapienza dove ha poi insegnato Storia della Letteratura. Di formazione marxista ha lasciato il Pci nel 1956, per rientrarvi nel 1972. È stato più volte parlamentare, membro della direzione del Pds e direttore di Rinascita. Specializzato in letteratura italiana moderna e nel barocco, ha ideato e diretto la Storia della letteratura Einaudi.
Il suo primo successo è Scrittori e popolo del 1965, analisi della letteratura italiana impegnata tra Otto e Novecento. Nel 1971 ha scritto Thomas Mann o dell'ambiguità borghese. Negli anni settanta ha pubblicato una fortunata e controversa Storia della letteratura italiana per le scuole superiori. Suoi saggi e articoli sono raccolti in Intellettuali e classe operaia, Le due società, L'ultimo paradosso. Nel 1992 pubblica Fuori dell'Occidente, ovvero ragionamento; nel 2002 il romanzo autobiografico L'alba di un mondo nuovo; nel 2017 Amori sospesi. In Scritture critiche e d’invenzione, uscito nel 2020, compare una selezione molto vasta della sua produzione saggistica e letteraria.
Rai Cultura rende omaggio a Alberto Asor Rosa con uno Speciale interamente a lui dedicato, con una lunga intervista in cui lo storico affronta il delicato e cruciale rapporto tra letteratura e potere da Dante Alighieri alla narrativa recente; con un suo approfondimento prezioso su Italo Calvino e la sua capacità di essere al tempo stesso cosmopolita e profondamente italiano; una sua ricca intervista realizzata in occasione della nuova pubblicazione, a cinquant'anni dalla prima edizione, del suo celebre saggio del 1965 Scrittori e popolo, con il nuovo titolo Scrittori e massa e la puntata a lui dedicata da Corrado Augias all'uscita del suo libro Amori sospesi.