La cura come “pratica quotidiana al servizio del bene comune” per ridisegnare la qualità della vita è il tema della XXII edizione de I Dialoghi di Trani che, dal 21 al 24 settembre, ha portato nei palazzi e nelle piazze di Trani pensatori di diverso orientamento per aprire un confronto su esperienze ed esigenze di cura maturate in ambito medico-sanitario, scientifico, ambientale, politico-sociale, didattico, etico-filosofico, letterario, artistico, facendo interagire la pluralità dialogante delle diverse voci.
Rai Cultura ha intervistato Fabrizio Corallo, Piero del Soldà, Gianpaolo Donzelli, Antonio Funiciello, Rosanna Gaeta, Vittorio Lingiardi, Manfredi Rutelli e Licia Troisi.
La potenza e la ricchezza della parola cura si dispiegano nella varietà delle sue declinazioni che investono la sfera personale, emotiva, e quella sociale e pubblica. Le relazioni improntate alla cura sono fondamentali per il sussistere della convivenza umana e i campi di applicazione della cura investono praticamente tutte le attività umane. La cura è tensione e azione, è un’attenzione che si traduce in un fare. Esseri viventi, cose, processi che hanno bisogno di un sostegno divengono oggetto di cura. Per mantenere, sostenere il mondo in cui viviamo è necessaria la cura, che si pone dunque anche il compito impegnativo di riparare quanto è stato danneggiato dall’essere umano, affinché il pianeta sia ancora vivibile per le generazioni future, e di governare crisi ecologica, sanitaria, sociale e economica. In questo senso il bisogno di cura si lega al principio di responsabilità per delineare prospettive all’altezza delle sfide poste alla nostra umanità.
Rosanna Gaeta, direttrice artistica dei Dialoghi