Torna il 27 settembre in tutta Europa la Notte europea dei ricercatori: in Italia sono 9 i progetti sostenuti dalla Commissione europea, grazie ai quali la ricerca e i ricercatori incontrano nelle città centinaia di migliaia di persone di ogni età con l’obiettivo di alimentare il dialogo tra cittadini e ricercatori per far conoscere il ruolo e il valore della ricerca nella società e per il futuro. È l’Italia il paese in cui la manifestazione è più diffusa e varia: negli anni, l’iniziativa si è affermata come un’occasione unica per approfondire i temi più attuali della ricerca a fianco degli “addetti ai lavori” di ogni ambito.
I 9 progetti italiani si sviluppano in tutta la penisola, articolati su scala nazionale, regionale o interregionale, e propongono centinaia di attività nel corso della giornata e della notte del 27 settembre. Eccoli, in ordine alfabetico): BEES (coordinato dall’Associazione Frascati Scienza); B-FUTURE (coordinato dalla Fondazione Neuromed); BRIGHT (coordinato dall’Università degli studi di Siena); ERN APULIA (coordinato dall’Università del Salento); LUNA 2019 (coordinato dall’Accademia Europea di Bolzano); MEETmeTONIGHT (coordinato dall’università Milano-Bicocca); SHARPER (coordinato da Psiquadro - impresa sociale di comunicazione della scienza); SOCIETY (coordinato dal Consorzio interuniversitario CINECA) e SUPERSCIENCEME (coordinato dall’Università della Calabria).
Spettacoli, laboratori aperti, conferenze, eventi di approfondimento culturale e intrattenimento trasformano più di 100 città italiane in laboratori a cielo aperto e i laboratori di ricerca in piazze nelle quali cittadini e ricercatori si incontrano e insieme esplorano il mondo in sfide di ogni tipo.
Nelle interviste che vi proponiamo, parla il nuovo ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti e sette rappresentanti dei 9 progetti italiani che aderiscono all'evento che, anche nel 2019, si svolge in media partnership con Rai Cultura.