Leonardo Sciascia, scrittore, saggista, drammaturgo, giornalista e politico nasce a Racalmuto l’8 gennaio del 1921, primogenito di tre fratelli in una famiglia di umili origini. Durante gli anni di studio all'istituto magistrale IX Maggio di Caltanissetta, grazie a Vitaliano Brancati si accosta agli autori francesi, e con la guida di Giuseppe Granata si immerge nello studio degli illuministi, in questo periodo si avvicina al Partito comunista. Dopo il diploma trova lavoro al Consorzio Agrario di Racalmuto. Si sposa con Maria Andronico nel 1944 e ha due figlie, Anna Maria e Laura. Nel 1949 viene diventa insegnante nelle scuole elementari del suo paese (lo sarà fino al 1957). Nel 1950 esordisce con le Favole della dittatura, una raccolta subito notata e recensita da Pier Paolo Pasolini. Nel 1953 vince il Premio Pirandello per il saggio Pirandello e il pirandellismo. Ne Le parrocchie di Regalpetra (1956) racconta la sua esperienza di maestro elementare. Tra i suoi libri successivi: Pirandello e la Sicilia, 1961; La corda pazza, 1970; Nero su nero, 1979; Cruciverba, 1983. Il successo arriva con i romanzi brevi di ambientazione siciliana: Il giorno della civetta, 1961; A ciascuno il suo, 1966; Il contesto, 1971; Todo modo, 1974; Una storia semplice, 1989. Oltre all'attività di scrittore porta avanti anche quella di giornalista, collaborando con La Stampa e il Corriere della Sera. Si misura con la ricerca storiografica: Atti relativi alla morte di Raymond Roussel, 1971; La scomparsa di Majorana, 1975; I pugnalatori, 1976; Dalle parti degli infedeli, 1979; e con il terrorismo: pubblica L'affaire Moro nel 1978 e l’anno successivo in qualità di neoeletto deputato del Partito radicale farà parte della commissione parlamentare d'inchiesta sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro. Dalla collaborazione con la casa editrice Sellerio di Palermo origina la collana "La memoria", che si apre con il suo libro Dalle parti degli infedeli. Muore a Palermo il 20 novembre 1989 e viene seppellito nel cimitero di Racalmuto. Da un manoscritto sappiamo che aveva deciso di far incidere sulla sua lapide “Ce ne ricorderemo, di questo pianeta”, spiegando che: “Così partecipo alla scommessa di Pascal e avverto che una certa attenzione questa terra, questa vita, la meritano”. Leonardo Sciascia è stato senza dubbio uno degli intellettuali italiani più importanti e influenti della seconda metà del Novecento.
Rai Letteratura dedica a Leonardo Sciascia uno speciale ricco di filmati d’epoca, letture d’autore, contenuti biografici, approfondimenti sulla sua vasta produzione narrativa e saggistica e sulla sua esperienza in politica. Contribuiscono a comporre il ritratto di questo straordinario intellettuale italiano le testimonianze di Antonio Sellerio, Gesualdo Bufalino, Tullio De Mauro, Matteo Collura, nonché il ricordo di suo nipote, lo scrittore Vito Catalano.