Pubblica il programma dei "Fasci di combattimento"

Molto avanzato, ma rimarrà lettera morta

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Il giornale mussoliniano “Il Popolo d’Italia” pubblica il programma dei “Fasci di combattimento”. Nei suoi aspetti politici, i punti essenziali del programma sono: il suffragio universale con la proporzionale e l’abbassamento dei limiti di età a 18 anni per gli elettori di ambo i sessi; una scuola laica; l’abolizione del Senato e, in prospettiva, la repubblica. Sul versante sociale si chiedono le otto ore lavorative effettive, i minimi di paga, la partecipazione dei lavoratori al funzionamento delle industrie, l’obbligo dei proprietari a coltivare le terre, pena la confisca di esse e il loro trasferimento a cooperative contadine. Sul piano finanziario il fascismo propugna, tra l’altro, una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo e il sequestro dei beni delle congregazioni religiose. Si tratta di un programma molto avanzato, ma destinato a rimanere lettera morta, sia per la debolezza dei fasci sia per la loro connotazione interna, dove al fascio milanese, in mano ad elementi di sinistra, che sono di fatto gli estensori del programma si contrappongono molti altri fasci schierati politicamente a destra.