Faccia a faccia
Terza puntata: Il confronto tra Pippo Calò e Tommaso Buscetta
Il confronto tra Calò e Buscetta è il momento più caldo dell'intero dibattimento. E' il 10 aprile 1986, quando i due boss si trovano faccia a faccia, ad accusarsi reciprocamente dei delitti più efferati. Calò accusa l'ex amico di essere inaffidabile, puntando sulle sue infedeltà coniugali, Buscetta reagisce sottolineando le contraddizioni di Calò e imputandogli la sparizione dei suoi due figli. Finché, il pentito non parla di un delitto rimasto dell'ombra e di cui sostiene che Calò sia il responsabile. E' un duello teatrale, un incontro tra due uomini d'onore che sono cresciuti insieme, e che sono stati divisi dalla ferocia dei Corleonesi. Calò è passato dalla loro parte, Buscetta è stato costretto a scappare. Tutta l'aula coglie l'importanza del momento, e il processo vive una delle giornate decisive.
Franco racconta nei telegiornali il confronto, anche se la sua vita è avvolta da turbamento e preoccupazione. La stessa che avvolge l'aula nei giorni successivi, quando sul pretorio arriva un altro pentito, Salvatore Contorno. In dialetto stretto, con un linguaggio colorito e tanta rabbia in corpo, anche lui svela i retroscena di delitti efferati e racconta del fallito attentato ai suoi danni. Gli avvocati provano a difendersi sostenendo l'inattendibilità del pentito, cercano in tutti i modi di mettere in difficoltà l'accusa e sono pronti a sfruttare ogni occasione per interrompere il dibattimento.Il confronto tra Calò e Buscetta è il momento più caldo dell'intero dibattimento