Rischiatutto

5 febbraio 1970: sul Secondo canale comincia la prima puntata di Rischiatutto, il quiz destinato a diventare il più importante della storia televisiva. A condurlo è Mike Bongiorno, che registra la prima puntata al teatro delle Vittorie a Roma. Si tratta del grande ritorno di Bongiorno e del quiz, a circa dieci anni dalla fine del ben noto Lascia o Raddoppia?. La regia è a cura di Piero Turchetti. Inizialmente il titolo scelto per il quiz è A repentaglio, ma cambia poi in Rischiatutto poco prima del suo esordio. Lo stesso Mike Bongiorno all'inizio della prima puntata ne spiega il funzionamento: "Il gioco consiste in una partita a quiz disputata da tre concorrenti e vince chi arriva alla fine della trasmissione con la cifra più alta. I concorrenti si presentano con una materia a scelta, sulla quale vertono le dieci domande iniziali e la domanda finale, quella che fa raddoppiare il premio e designa il campione".

Rischiatutto, il quiz destinato a diventare il più importante della storia televisiva

L'elemento innovativo rispetto ai precedenti quiz, consiste sulla presenza di un originale tabellone elettronico che domina l'intera scenografia e dove viene impostata tutta la seconda parte del gioco, in cui i concorrenti rimasti entrano in una cabina e si sfidano a colpi di pulsante, che rappresenta anch'esso un elemento assolutamente innovativo. Insieme a Mike Bongiorno c'è una figura femminile che non si limita a portare silenziosamente le buste chiuse in studio con le domande, ma interagisce e collabora nella conduzione. Si tratta di Sabina Ciuffini, prima valletta "parlante" della storia della televisione. Il quiz si distacca dal modello americano presentato in Lascia o Raddoppia? e delinea invece un formato più italiano, imperniato completamente sui concorrenti e sul presentatore. Per la prima volta infine si fa ricorso all'utilizzo di brevi brani montati per illustrare ai concorrenti una parte delle domade.
Proponiamo qui uno stralcio di una puntata della prima stagione.