Addio a Tito Stagno
Il giornalista ci ha lasciato all'età di 92 anni.
Proponiamo qui un piccolo stralcio della diretta, che inizia con la riproposizione di una parte della conferenza stampa dei tre astronauti prima della partenza e culmina con la storica notizia data dal giornalista Tito Stagno dell’arrivo del Lem sul suolo lunare, con l’altrettanto storica esternazione “Ha toccato!” e il battibecco con Ruggero Orlando da Houston sulla “paternità” dell’annuncio
“Buonasera a tutti. Quelle che stiamo per vivere tutti insieme gli abitanti della Terra, sono forse le ore più importanti del nostro secolo. L’uomo sta per violare il primo mistero dell’universo, sta per compiere la prima tappa nell’esplorazione del Cosmo, sta per conquistare la Luna”. Così un emozionato Andrea Barbato, apre alle 19e 30 del 20 luglio 1969, dallo Studio 3 di via Teulada in Roma, la diretta organizzata dalla Rai, in occasione della missione dell’Apollo 11. Si tratta di una vera e propria “impresa televisiva”: 28 ore di trasmissione, per seguire l’arrivo degli astronauti fino alla ripartenza dal suolo lunare. Oltre allo studio centrale di Roma, ci sono in collegamento gli studi di Milano, Napoli, Torino e Firenze. Da Houston è presente il corrispondente Ruggero Orlando. Si calcola che per l’intera durata della diretta vengano consumate ottomila sigarette e seimila caffè. A lavorare ci sono oltre 250 persone tra giornalisti e operai e più di 500 invitati. La trasmissione è condotta da Andrea Barbato, Tito Stagno, Piero Forcella e Lello Bersani. A coordinare la regia c’è Aldo Falivena. I tecnici di Telespazio raccolgono le immagini esclusive provenienti dai vari satelliti e le ripropongono in studio. Un’altra curiosità sta nella scelta della Rai di invitare per l’occasione esperti e scienziati di 28 rami differenti della scienza, tra cui astronomia, astrofisica, fisica cosmica, fisica spaziale, nautica interplanetaria, fisica solare, selenografia.
“Buonasera a tutti. Quelle che stiamo per vivere tutti insieme gli abitanti della Terra, sono forse le ore più importanti del nostro secolo. L’uomo sta per violare il primo mistero dell’universo, sta per compiere la prima tappa nell’esplorazione del Cosmo, sta per conquistare la Luna”. Così un emozionato Andrea Barbato, apre alle 19e 30 del 20 luglio 1969, dallo Studio 3 di via Teulada in Roma, la diretta organizzata dalla Rai, in occasione della missione dell’Apollo 11. Si tratta di una vera e propria “impresa televisiva”: 28 ore di trasmissione, per seguire l’arrivo degli astronauti fino alla ripartenza dal suolo lunare. Oltre allo studio centrale di Roma, ci sono in collegamento gli studi di Milano, Napoli, Torino e Firenze. Da Houston è presente il corrispondente Ruggero Orlando. Si calcola che per l’intera durata della diretta vengano consumate ottomila sigarette e seimila caffè. A lavorare ci sono oltre 250 persone tra giornalisti e operai e più di 500 invitati. La trasmissione è condotta da Andrea Barbato, Tito Stagno, Piero Forcella e Lello Bersani. A coordinare la regia c’è Aldo Falivena. I tecnici di Telespazio raccolgono le immagini esclusive provenienti dai vari satelliti e le ripropongono in studio. Un’altra curiosità sta nella scelta della Rai di invitare per l’occasione esperti e scienziati di 28 rami differenti della scienza, tra cui astronomia, astrofisica, fisica cosmica, fisica spaziale, nautica interplanetaria, fisica solare, selenografia.
Non manca un altro elemento abbastanza innovativo per l’epoca: i telespettatori possono intervenire telefonando in studio a dei centralini appositamente allestiti, per riportare le proprie impressioni personali. Intervengono inoltre durante le tante ore di diretta attori, cantanti, poeti e sono presenti come ospiti Monica Vitti e Michelangelo Antonioni. Vengono alternati alla telecronaca anche la messa in onda di cartoni animati, sceneggiati e servizi di informazione. Dopo l’impegno profuso per raccontare nel 1968 avvenimenti mondiali come l’omicidio di Bob Kennedy, la primavera di Praga e le Olimpiadi di Città del Messico, la Rai dedica per uno degli eventi più significativi del Novecento, un’intera giornata che, secondo Walter Veltroni in Quarant’anni di televisione, “fu anche il primo grande contenitore informativo della televisione. Fatto centro su uno o più studi con pubblici e ospiti si dipanava poi tutta l’articolazione della possibile offerta di generi: il film, il cartone, le canzoni, il racconto teatrale. Ma il tempo reale di questi prodotti non era più il loro proprio ma essi erano divenuti puri frammenti di un tempo “generale”, più ampio ed enciclopedico”.Si calcola che per l’intera durata della diretta vengono consumate ottomila sigarette e seimila caffè