Francesco La Torre: una testimonianza
Scritto letto detto
Proponiamo qui una puntata del programma Scritto letto detto, uno spazio in cui vengono intervistati scrittori, giornalisti, testimoni, dedicata a Francesco La Torre, uno dei due figli del deputato siciliano Pio La Torre, ucciso per mano della mafia il 30 aprile 1982.
Parlando del libro "Ecco chi sei. Pio La Torre, nostro padre", scritto insieme al fratello Filippo e a Riccardo Ferrigato, Francesco La Torre rivive la figura del padre attraverso l'analisi di alcuni episodi che ne mettono in luce aspetti sia della vita pubblica e che privata.
Secondo La Torre le vittime di mafia paradossalmente vengono ricordate per la loro morte e nel giorno della loro morte. Il suo obiettivo e del fratello invece è dunque quello di "restituire Pio La Torre alla vita", raccontandone momenti più o meno noti.
Molto commovente il passaggio finale dell'intervista, in cui Francesco La Torre ricorda come per il trentacinquesimo anniversario dell'omicidio del padre, sua figlia Marta sia stata invitata a scrivere un personale ricordo del nonno su Il Corriere della sera il 29 aprile del 2017, di cui citiamo qui un passaggio:
Nonno per me, è sempre stato invisibile ma presente ogni giorno, il mio punto di riferimento. Sono nata 69 anni dopo di lui, e non ho mai dovuto affrontare le sfide e le situazioni difficili che lui ha dovuto affrontare in quegli anni, ma nella mia quotidianità, nelle piccole cose, mi chiedo sempre come è giusto comportarsi, e per me il giusto è come avrebbe agito lui. Nonno mi ricorda cosa vuol dire l’Impegno. L’Impegno con la I maiuscola, quello che lo ha portato a divenire deputato nonostante la provenienza contadina, con tutte le difficoltà che questo ha comportato. E una volta assunto questo ruolo, non ha mai messo davanti ai suoi principi e ai suoi valori il proprio benessere: si è sempre preoccupato prima di quello degli altri.