26 gennaio 1943: La battaglia di Nikolajewka
Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini
Nel maggio del 2022 il Parlamento italiano ha approvato la prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini da celebrarsi ogni 26 gennaio.
Il professore Federico Ciavattone ci racconta i fatti che portarono Mussolini ad unirsi alla “Operazione Barbarossa” voluta da Hitler per invadere l’Unione Sovietica e il fallimento dell’attacco a causa della resistenza russa a Stalingrado. Le truppe italiane si trovarono improvvisamente circondate e furono costrette a una precipitosa fuga, La battaglia di Nikolajewka, che vede protagonista la divisione Tridentina, fu uno scontro per sfondare l’accerchiamento sovietico predisposto con l’intento di bloccare la ritirata italiana.
Una battaglia in ritirata, dove si mescolano disperazione, rabbia e voglia di tornare “a baita”.
Il tributo di sangue fu altissimo All’inizio del ripiegamento le truppe italiane erano composte da circa 61.000 uomini. Ritornarono a casa in poco più di 13.000
Lo scopo del provvedimento è quello di tenere vivo il ricordo di quella battaglia e di promuovere
E’ un modo di ricordare i tantissimi caduti di questa campagna militare, che ha visto morire migliaia di soldati e di alpini lontani dalle loro case, in condizioni disumane e spesso senza capire neanche il motivo per il quale si stava combattendo.La data fa riferimento alla battaglia di Nikolajewka combattuta proprio il 26 gennaio 1943 dagli Alpini, durante la ritirata di Russia.
Il professore Federico Ciavattone ci racconta i fatti che portarono Mussolini ad unirsi alla “Operazione Barbarossa” voluta da Hitler per invadere l’Unione Sovietica e il fallimento dell’attacco a causa della resistenza russa a Stalingrado. Le truppe italiane si trovarono improvvisamente circondate e furono costrette a una precipitosa fuga, La battaglia di Nikolajewka, che vede protagonista la divisione Tridentina, fu uno scontro per sfondare l’accerchiamento sovietico predisposto con l’intento di bloccare la ritirata italiana.
Una battaglia in ritirata, dove si mescolano disperazione, rabbia e voglia di tornare “a baita”.
Il tributo di sangue fu altissimo All’inizio del ripiegamento le truppe italiane erano composte da circa 61.000 uomini. Ritornarono a casa in poco più di 13.000
Lo scopo del provvedimento è quello di tenere vivo il ricordo di quella battaglia e di promuovere
i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale, nonché dell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato, che gli Alpini incarnano