Maria Antonietta Visceglia

Tra la Napoli di "Nord e Sud" e la Scuola Storica romana di via Caetani (1958-1963)

Nel video la storica Maria Antonietta Visceglia, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, intervistata in occasione del convegno internazionale Giuseppe Galasso tra storia a vita civile, che si è svolto a Napoli il 21 e 22 novembre 2024, promosso dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce con la collaborazione della Società Napoletana di Storia Patria e dell’Università Suor Orsola Benincasa, parla del tema del suo intervento dal titolo Tra la Napoli di “Nord e Sud” e la Scuola Storica romana di via Caetani (1958-1963)

Giuseppe Galasso nel 1953, ancora giovanissimo, da allievo del Croce che non aveva conosciuto Croce, stringe un legame particolare all'interno dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici con i suoi colleghi più anziani Rosario Romeo, Vittorio De Caprariis, Francesco Compagna e con Federico Chabod. Quest'ultimo lo invita a seguirlo a Roma all'Istituto Storico Italiano per l'età Moderna e Contemporanea di via Caetani, che dirigeva e che accoglieva i migliori allievi della scuola crociana, come Pasquale Villani, Sergio Bertelli, Gaetano Arfé, Francesco Gaeta, tutti personaggi che sarebbero stati gli alfieri del rinnovamento storiografico dell'Italia repubblicana. 

Quando inizia questa esperienza romana Galasso era un intellettuale già molto sofisticato, perché la sua militanza politica si era tradotta in un impegno culturale continuo in quella Rivista, Nord e Sud, fondata da Francesco Compagna, nella quale rivestì subito posizioni apicali, scrivendo veri e propri dossier su temi come l’emigrazione dal Mezzogiorno d’Italia, analizzata attraverso le statistiche della Svimez, o l’istruzione.

Per Galasso, che era stato maestro elementare e credeva nella potenza della pedagogia, studiare il rapporto tra istruzione e mercato del lavoro era fondamentale.


Altri dossier di Galasso riguardano la composizione e la configurazione del Partito socialista nel Mezzogiorno. Qui la prospettiva politica del suo lavoro d’inchiesta è immediata, perché la sua militanza nel PRI è alla sinistra del partito e l'alleanza di centrosinistra, che poi si verificherà, è voluta e auspicata e queste inchieste servono a prepararla ad orientare l’azione politica, allo stesso modo dei successivi dossier sul Partito comunista.  
Le scienze sociali, antropologia, sociologia e demografia, penetravano prepotentemente in Italia nel Secondo dopoguerra e una rivista come Nord e Sud era, allo stesso tempo, per le riforme e per l'apertura ai socialisti, ma saldamente anticomunista, europeista e atlantista. 
Il Galasso che arriva a Roma nell'Istituto storico di via Caetani, sostenuto da Chabod, che è in quel momento il supremo dominus della storiografia italiana, è un intellettuale avveduto che si è misurato con le scienze sociali e con l'impegno politico e che però ha l'umiltà di accettare il compito di un alunno della scuola, cioè di schedare negli archivi, italiani e non, tutta la corrispondenza tra l'imperatore Carlo V e i principi italiani.

Il problema è che l'Istituto non pubblicò questa corrispondenza di Carlo V e io mi chiedo dove possa essere il lavoro di schedatura di Galasso, che sarebbe importantissimo ritrovare, cercando nel suo archivio privato o anche nei depositi documentari di via Caetani.

Sia nel suo lavoro sulla contemporaneità, sia nel suo lavoro di storico dell'età moderna, Galasso, da una parte, è attento al legame tra storia italiana, storia del Mezzogiorno e storia europea, che vede sia nel passato, sia nel dopoguerra e, dall’altra, ha fiducia nel moderno, nella modernità del Cinquecento, che inventa lo Stato e nella modernizzazione possibile nel Secondo dopoguerra. 

Maria Antonietta Visceglia è professoressa emerita di Storia Moderna presso l’Università Sapienza di Roma. Ha insegnato precedentemente a Lecce, Bari, Aix-Marseille, Roma Tre. È stata membro della Giunta Centrale per gli Studi Storici e del Consiglio Scientifico del “Dizionario Biografico degli Italiani” dal 2008 al compimento dell’opera (2020). É socia dell’Accademia dei Lincei, co-direttrice della “Rivista Storica Italiana”. I suoi campi di studio sono la storia economico-sociale del Mezzogiorno d’Italia, la storia del papato, la storia della storiografia.
È stata curatrice e autrice: con Gianvittorio Signorotto, Court and Politics in Papal Rome 1492-1700, Cambridge 2002, con José Martínez Millán, La Monarquía de Felipe III, vol. I-IV, Madrid 2008, con Agostino Paravicini Bagliani, Il Conclave. Continuità e mutamenti dal Medioevo ad oggi, Roma 2018, con Andrea Giardina, L’organizzazione della ricerca storica in Italia, Roma 2018.
Tra i suoi libri recenti: La città rituale. Roma e le sue cerimonie in età moderna, Roma 2002; Riti di corte e simboli della regalità, Roma 2009; Roma papale e Spagna. Diplomatici, nobili e religiosi tra due corti, Roma 2010; Guerra, diplomacia y etiqueta en la corte de los Papas (siglos XVI y XVII), Madrid 2010; Papato e politica internazionale nella prima età moderna (a cura), Roma 2013; Morte e elezione del papa. Norme riti, conflitti. L’età moderna, Roma 2018, La Roma dei papi. La corte e la politica internazionale (secoli XV-XVII), Roma 2014; Le donne del papa Un altro sguardo sul nepotismo (1492-1655), Roma 2023.