Nasce a Brescia "Leonessa d'Italia", il nuovo museo del Risorgimento
Il 28 gennaio l'inaugurazione
Il Leonessa d’Italia sarà un grande nuovo Museo contemporaneo, un Museo che valorizza la storia del contributo bresciano al Risorgimento italiano, ma nello stesso tempo un Museo che parla di tutto l’Ottocento europeo e che affronta per la prima volta, in modo antiretorico e non strettamente celebrativo, un momento fondativo della nostra cultura contemporanea.
Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei
Completamente rinnovato nei contenuti, nell’allestimento e negli spazi grazie all'impegno di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, il nuovo Museo del Risorgimento "Leonessa d'Italia" di Brescia sarà inaugurato il 28 gennaio 2023 e aperto al pubblico il giorno successivo. Lo scopo della nuova realtà museale della città lombarda, Capitale della cultura 2023, oltre a quello di conservare e spiegare oggetti e opere d’arte, è di farsi portatore di una nuova concezione di Risorgimento, quale epoca più lunga e complessa di quanto siamo abituati a pensare. Nel nuovo allestimento infatti, il Risorgimento italiano viene letto come parte integrante di fenomeni storici più ampi, che hanno riguardato l’intero continente europeo e la cui forza simbolica non si è esaurita nell’Ottocento.
Partendo dal presupposto di voler narrare la complessità di questo periodo di storia italiana come un viaggio fatto di molteplici voci, per illustrare eventi, luoghi e protagonisti, il Museo alterna la prospettiva locale a quella europea, il racconto all' analisi, gli oggetti materiali alle collezioni digitali, in nome di un approccio totalmente innovativo. Il percorso museale, inoltre, riconosce e valorizza il fondamentale ruolo svolto dalle donne nel processo di unificazione dell’Italia. I cimeli, gli oggetti, i dipinti, i memoriali e le sculture che costituiscono il patrimonio museale, sono principalmente frutto delle donazioni che la cittadinanza ha destinato ai Civici Musei già a partire dalla fine dell’Ottocento. I nuovi apparati multimediali, invece, nascono non solo per integrare la narrazione, ma anche per fornire strumenti didattici e divulgativi a disposizione dei visitatori e delle scuole. In questo contesto, la componente digitale ha la stessa dignità estetica, scientifica e narrativa degli oggetti fisici ed è trattata come una vera e propria collezione a sé stante.
Slideshow in loop, ovvero raccolte di immagini a rotazione che servono ad ampliare il racconto storico; tracce musicali, attivate attraverso sensori di prossimità in determinate aree del Museo; un Atlante Storico del Risorgimento, supporto didattico finalizzato a ricostruire le vicende storiche che a partire dal Settecento hanno condotto all’attuale configurazione geopolitica europea e infine 5 installazioni multimediali, dislocate in parti differenti del percorso, e dedicate a:
Risorgimenti: video installazione che spiega i concetti chiave delle otto sezioni di cui si compone il Museo;
Il “salotto”: una rievocazione dei salotti letterari e politici del primo Ottocento;
Le Dieci giornate di Brescia: un box immersivo in cui si rivivono le emozioni dei dieci giorni che hanno reso celebre Brescia;
I garibaldini bresciani: uno schermo interattivo per conoscere la storia dei partecipanti bresciani alla Spedizione dei Mille;
Odonomastica: un totem che permette di visualizzare la toponomastica dedicata in Italia ai protagonisti e ai più celebri eventi del Risorgimento;
I principi fondamentali della Costituzione italiana: un display su cui scorrono a ripetizione i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana.
La narrazione parte dalla Repubblica bresciana del 1797, passando attraverso le Guerre d’indipendenza e arriva alle soglie dei nostri giorni. Un focus particolare è riservato all’episodio delle Dieci giornate del 1849, che valsero alla città l’appellativo, reso celebre da Aleardo Aleardi e da Giosuè Carducci, di “Leonessa d’Italia”, in ragione dell’eroica resistenza popolare all'esercito austriaco.
Il Leonessa d’Italia nasce anche per ampliare e completare l’offerta museale di Fondazione Brescia Musei, da un punto di vista sia artistico che iconografico, arricchendo la collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo – che copre l’arco temporale dal Trecento all’Ottocento – con opere di artisti ottocenteschi e novecenteschi tra cui Angelo Inganni, Jean Adolphe Beaucé, Adolfo Wildt, Giovanni Battista Gigola, Caroline Deby, Eliseo Sala, Faustino Joli. Inoltre, il nuovo Museo del Risorgimento si affianca, nella sua dislocazione all'interno del Castello di Brescia, al Museo delle Armi Luigi Marzoli, che racconta la tradizione armiera bresciana nei secoli. Entrambi i musei sono visitabili con un unico biglietto.
Guarnigione francese e poi austriaca, luogo di detenzione e tortura fino alla Seconda guerra mondiale, il Castello di Brescia è oggi uno dei luoghi più cari ai bresciani che, grazie all'intervento del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei, è stato recuperato e valorizzato come un bene storico fondamentale nella storia della città. Il progetto di riqualificazione ha interessato non solo la struttura del Grande Miglio – edificio nato come deposito delle vettovaglie del Castello e poi divenuto, in epoca contemporanea, spazio espositivo – ma anche quello del Piccolo Miglio, un altro antico deposito oggi adibito a sede dell’accoglienza, della biglietteria e del bookshop. Al suo interno laboratori e spazi per conferenze e, al secondo piano, uno per le mostre.
Tutte le informazioni sul sito del Museo Leonessa d'Italia di Brescia