Iaia Forte ad "Apprendisti Stregoni"
Una attrice poliedrica tra teatro, cinema e televisione
Volto noto del piccolo e grande schermo, ha studiato violino al Conservatorio per passare poi alla recitazione diplomandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ha lavorato a teatro con registi come Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi, Emma Dante. L’attrice Iaia Forte incontra gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in cui si è formata, nell' appuntamento con la serie inedita prodotta da Rai Cultura “Apprendisti stregoni”. Attraverso le domande dei ragazzi ed il dialogo con loro, l'attrice ripercorre le tappe salienti della sua formazione e della sua carriera tra teatro, cinema e televisione.
Nella chiaccherata con i ragazzi, l' attrice napoletana mette l' accento su quanto sia stati importanti per lei il lavoro di gruppoe le lezioni apprese da maestri come Giuseppe De Santis, il regista di Riso Amaro, Gianni Amelio, Gian Maria Volontè, Luca Ronconi etc. La Forte si sofferma in particolare sull' esperienza fatta con Mario Martone e Toni Servillo ai tempi di Teatri Uniti e sul lungo sodalizio con Carlo Cecchi, raccontando di ciascuno di loro il modo di lavorare e di tirare fuori le doti e la creatività degli attori con cui condividevano l' esperienza teatrale.
Non mancano riflessioni sulla lingua, quella dialettale in particolare, o riferimenti alla Tv delle ragazze che permise allla Forte di scoprire una vis comica fino a quel momneto inespressa.
Si chiude con un consiglio agli attori in erba che che è anche un invito a darsi da fare per smuovere le acque e sfatare i luoghi comuni attorno aale nuove generazioni.
Nella chiaccherata con i ragazzi, l' attrice napoletana mette l' accento su quanto sia stati importanti per lei il lavoro di gruppoe le lezioni apprese da maestri come Giuseppe De Santis, il regista di Riso Amaro, Gianni Amelio, Gian Maria Volontè, Luca Ronconi etc. La Forte si sofferma in particolare sull' esperienza fatta con Mario Martone e Toni Servillo ai tempi di Teatri Uniti e sul lungo sodalizio con Carlo Cecchi, raccontando di ciascuno di loro il modo di lavorare e di tirare fuori le doti e la creatività degli attori con cui condividevano l' esperienza teatrale.
Non mancano riflessioni sulla lingua, quella dialettale in particolare, o riferimenti alla Tv delle ragazze che permise allla Forte di scoprire una vis comica fino a quel momneto inespressa.
Si chiude con un consiglio agli attori in erba che che è anche un invito a darsi da fare per smuovere le acque e sfatare i luoghi comuni attorno aale nuove generazioni.