Disprezzo della donna. Il futurismo della specie
Lo spettacolo teatrale del duo Frosini / Timpano
Una cantata a due voci dedicata ai futuristi ed al disprezzo della donna. Il movimento futurista, che voleva rompere tutti i ponti con il passato ed ha rivoluzionato tutti i codici artistici, rispetto alla donna si mostra profondamente tradizionale, in bilico tra il rifiuto degli schemi romantici e della tradizione e una visione del mondo patriarcale e maschile.
L’immaginario sulla donna che emerge dallo spettacolo ci appare lontanissimo, eppure ancora riconoscibile e attuale, quasi sempre fastidioso e intollerabile, perché ci son cose che oggi forse non si possono più dire né pensare ma che ancora ci appartengono, e cento anni dopo sono ancora tra noi.
Attorno al tema della donna se ne addensano altri, altrettanto riconoscibili oggi: pacifismo, interventismo, la politica e la guerra, la marginalità dell’arte e degli artisti, i nazionalismi, il populismo, l’omofobia, l’industria del turismo, l’individualismo esasperato.
Liberamente tratto da diversi testi e manifesti di Filippo Tommaso Marinetti, Maria D’Arezzo, Enrica Piubellini, Volt, Depero, Emilio Settimelli, Giovanni Papini, Valentine De Saint-Point, Rosa Rosà, Adele Clelia Gloria, Irma Valeria, Libero Altomare, Benedetta Cappa Marinetti ed altri autori ed autrici del Futurismo italiano.
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