Sogno di una notte di mezza estate
Adattamento e regia di Francesco Polizzi
Scritto su commissione come augurio per nobili nozze, la commedia, oltre che un vero miracolo teatrale, è forse la più sfuggente e onirica tra quelle di Shakespeare.
Il meccanismo teatrale prende avvio dalla contrapposizione di due mondi: la città, luogo apollineo della legge, ma anche del conformismo, dove il matrimonio è contratto tra famiglie e l’amore passionale è bandito, e il bosco, al di fuori delle mura della legge con il suo risvolto dionisiaco, dove la libera passione governa uomini e dèi. Ma perché i due mondi possano riconciliarsi, e gli innamorati scoprire l’amore come superiore armonia di opposti, e perché anche gli spettatori della commedia ottengano l’agognato lieto fine, si dovrà passare per il culmine del caos e della disarmonia.
Durante i preparativi del matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni, scoppia il dissidio tra i giovani Lisandro e Demetrio, innamorati della stessa donna: Ermia, la quale però ama solo Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Da questa asimmetria amorosa nascerà una fuga e un inseguimento che li porterà in un bosco, luogo di mistero, di smarrimenti e incanti. Nel bosco incantato le due coppie si smarriranno nel buio delle loro schermaglie amorose, che si intrecciano a quelle di Oberon, re degli elfi, e di Titania, regina delle fate.