Prometeo Incatenato a Siracusa
Eschilo tradotto da Roberto Vecchioni
Leo Muscato dirige la tragedia di Eschilo “Prometeo Incatenato”, nella traduzione di Roberto Vecchioni: un Prometeo post-moderno che rilegge il mito eterno dell’insostenibile inadeguatezza degli esseri umani di fronte alla Natura. Il fuoco come metafora della tecnica, forgia e distrugge e rigenera, indifferente e vitale. Lo spettacolo , è stato ripreso nell'ambito della 58° stagione del Teatro Greco di Siracusa.
Il dio del fuoco, Efesto, inchioda a una roccia della Scizia (tra Polonia, Kazakistan, e Ucraina sudorientale) il ribelle Prometeo, sotto l’occhio vigile di Cratos (Potere) e Bia (Forza). Prometeo viene punito per avere fatto dono agli uomini del fuoco. Ai colpi martellati con fragore, accorre uno stuolo di Oceanine, cui Prometeo racconta di avere prima aiutato Zeus contro i Titani ribelli, di cui faceva parte, poi di essere passato dalla parte degli uomini. Arriva in volo Oceano, parente e amico di Prometeo, per indurlo a piegarsi a Zeus, ma non ha successo. Arriva poi la vacca Io, vittima come lui di Zeus e poi di Era, cui il Titano predice il suo futuro e la fine di Zeus. Ermes inutilmente cerca di sapere quale sarà, e Prometeo viene sprofondato nelle viscere della terra.