In occasione del cinquantesimo anniversario dalle vicende di un anno che ha cambiato intere generazioni, Rai Storia ha realizzato un racconto suddiviso in 12 puntate, per descrivere i mesi del 1968. Un percorso fatto di personaggi e vicende che hanno caratterizzato un anno intero. Per l’occasione sono state selezionate e visionate più di mille edizioni dei Telegiornali della Rai ed è stata realizzata una selezione dei più importanti programmi televisivi di cronaca, di costume e di spettacolo che hanno caratterizzato di più il 1968.
Ecco a voi le 12 puntate integrali di 1968. Niente come prima
Il racconto del 1968 inizia dal messaggio del presidente della Repubblica Saragat, un messaggio ottimista ad a una nazione in piena ripresa economica. Ci sono altri segni di ottimismo nei fatti di quel principio d'anno: si susseguono le notizie sui trapianti di cuore del professor Barnard, che verrà in Italia a fine gennaio, ospite della Rai; un cambio ai vertici in Cecoslovacchia il 5 gennaio, che apre una stagione di riforme in un Paese del Patto di Varsavia. La sera del 14 gennaio, la Sicilia occidentale è colpita da un terremoto, che lascia più di 300 vittime. Il Telegiornale apre il giorno dopo la nuova edizione delle 13.30 con una serie di collegamenti, quella del Belìce è la prima tragedia nazionale in diretta televisiva. Il 30 gennaio l'offensiva del Tet (il capodanno del Vietnam) che rompe una breve tregua tra vietcong e americani, chiude il mese di gennaio e riapre l'annosa questione di una guerra sanguinosa davanti agli occhi del mondo.
Dal 1 al 3 febbraio si svolge la 18esima edizione del Festival di Sanremo: conduttore Pippo Baudo al suo debutto festivaliero, cast arricchito da due grandi del jazz con Louis Armstrong e Lionel Hempton. Vince il cantautore Sergio Endrigo, quasi a riscattare la tragedia di Tenco della precedente edizione. Si accendono i motori della campagna presidenziale americana, e l'ex vicepresidente Richard Nixon, sconfitto da Kennedy nel 1960, si candida come rappresentante dei Repubblicani. L'Università italiana è in subbuglio, la Sapienza di Roma viene occupata, e il Telegiornale se ne occupa. TV7 dedica un'intera puntata alle contestazioni studentesche in Italia e nel mondo, con servizi da Berlino, Praga, Parigi e Pechino. Il 29 febbraio il rettore della Sapienza, Pietro Agostino D'Avack, decide per lo sgombero della facoltà di architettura di Valle Giulia, occupata da settimane e fa intervenire la polizia. Sarà l'innesco per lo scontro che seguirà da lì a un giorno: la battaglia di Valle Giulia, scena madre della protesta studentesca.
"Avete le facce dei figli di papà, vi odio come odio i vostri papà" scriverà Pasolini a proposito dei protagonisti della battaglia di valle Giulia, avvenuta alla Facoltà di Architettura il 1 marzo. Le edizioni dei telegiornali informano sugli scontri di Valle Giulia senza contributi filmati. A denunciare la carenza di informazione è un cinegiornale prodotto dalla sezione stampa e propaganda del PCI "Terzo Canale". Le elezioni per la presidenza degli Stati Uniti, entrano nel vivo con le primarie del New Hampshire, l'inviato del tg Andrea Barbato segue passo dopo passo l'evoluzione della scelta americana. L'effetto sorpresa giunge con la candidatura di Robert Kennedy, che si presenta con il messaggio: pace, giustizia e compassione. In Sardegna, Il fenomeno del banditismo tiene sotto minaccia un'intera regione con le armi del sequestro e del ricatto. Il 26 marzo, l'ufficialissimo tg della sera da la notizia dell'arresto del bandito Mesina con un ritmo incalzante da film poliziesco.
E' un mese caratterizzato dalla violenza: la mattina del 5 aprile il mondo, e la redazione del telegiornale, sono scossi dalla tragica notizia dell'assassinio del leader della non violenza Martin Luther King, a Memphis. Hollywood rimanda di un giorno la cerimonia degli Oscar, dove vengono premiati due film antirazzisti ("La Calda notte dell'ispettore Tibbs" e "Indovina chi viene a cena"), mentre trionfa e lancia una moda passeggera nello stile dell'abbigliamento "Gangster's story", che narra le gesta criminali dei banditi Bonnie e Clyde, Emilio Ravel, per "TV7", va sulle loro tracce, per ribadire l'efferratezza dei due, che misero a ferro e fuoco l'America degli anni 30.
Il 1 maggio 1968 si festeggia la festa del lavoro e il Telegiornale trasmette anche la poderosa sfilata dalla piazza Rossa a Mosca. Negli Stati Uniti, la campagna vede una tappa importante nelle primarie dell'Indiana, con Robert Kennedy sempre più in vantaggio, mentre in Italia è in corso la campagna elettorale per le elezioni politiche del 19-20 maggio, i cui risultati indicano la crisi del centrosinistra, che ha caratterizzato la precedente legislatura. Ma il maggio 1968 vuol dire "maggio francese": proprio mentre a Parigi stanno cominciando i difficili negoziati di pace per il Vietnam, scoppiano le rivolte studentesche. I disordini, che da marzo agitano le università francesi, culminano nelle barricate del Quartiere Latino nella notte tra il 10 e l'11 maggio, quando trentamila studenti affrontano a sassate la polizia, che risponde con i lacrimogeni. La protesta si allarga alle fabbriche, culmina con cortei sempre più numerosi e lo sciopero generale, che paralizza la Francia. Il presidente De Gaulle affronta di petto la situazione, parla alla nazione in TV, e indìce un referendum per il 23 giugno. Il mondo occidentale si interroga sulla violenza che sta sempre più caratterizzando i movimenti studenteschi: il 30 maggio va in onda un'intervista al filosofo Herbert Marcuse, i cui scritti sono diventati un punto di riferimento per le nuove generazioni.
Il 2 giugno 1968 viene festeggiato con tutti i rigori il 22esimo anniversario del referendum istituzionale. La formazione del Governo, dopo la rinuncia del segretario della DC Mariano Rumor, viene portata a termine da Giovanni Leone, che giura il 25 giugno. Le campagna elettorale statunitense subisce un violento contraccolpo a Los Angeles: durante i festeggiamenti per la vittoria alle primarie in California, il candidato democratico Robert Kennedy viene ferito gravemente per mano di un 24enne originario del settore arabo di Gerusalemme. Per un intero giorno, il Telegiornale è in edizione straordinaria nella vana speranza di notizie positive, ma alle 12.15 del 6 giugno giunge la tragica notizia della morte di Robert Kennedy, unito nella sorte al fratello presidente ucciso a Dallas quasi 5 anni prima. Le manifestazioni d'arte vengono investite dalla contestazione: la Triennale di Milano viene sgombrata l'8 giugno, dopo 9 giorni di occupazione, e la Biennale d'Arte di Venezia viene viene inaugurata sotto la protezione delle forze dell'ordine il 18 giugno, e nei padiglioni le opere sono coperte per protesta. La chiusura estiva delle scuole e delle università sembra placare la contestazione studentesca, e l'arrivo dell'estate, dal meteo piuttosto incerto, preannuncia la stagione delle rassegne musicali, come il "Disco per l'estate", e il debutto del nuovo programma "Senza rete", dove i maggiori cantanti italiani animano un concerto dal vivo all'Auditorium della Rai di Napoli.
Il 4 luglio la finale del 21esimo Premio Strega è segnata dalle polemiche: vince l'ambito riconoscimento Alberto Bevilacqua con "L'occhio del gatto". L'estate 1968 scorre tranquilla, e la notizia dell'enciclica "Humanae Vitae", emanata il 26 luglio, dove Paolo VI pone un divieto sulla pillola anticoncezionale e degli altri metodi contraccettivi non naturali, scuote l'attenzione dell'opinione pubblica. Il 29 luglio a Cierna iniziano i colloqui tra la delegazione sovietica e cecoslovacca, sotto inchiesta è il "nuovo corso" di Praga. I colloqui si concluderanno con un nulla di fatto il giorno 31. Intanto, sul confine tra Cecoslovacchia e URSS, seimila uomini dell'Armata Rossa stazionano lungo la frontiera
L'estate prosegue placida. TV7, la rubrica di approfondimento più importante della RAI, non va in vacanza, e tra i servizi proposti si segnalano due reportages d'autore in zone di guerra: Goffredo Parise dal Biafra e Furio Colombo dal Vietnam. Mentre il Telegiornale si accinge a seguire il viaggio di Paolo VI in America Latina, il 21 agosto alle 12.30, si apre un'edizione straordinaria: i carri armati sovietici invadono la Cecoslovacchia. Le immagini e le testimonianze di chi riesce a passare il confine, tengono gli spettatori attaccati alla TV per giornate intere. La contestazione giunge al Lido di Venezia e la 29esima Mostra del Cinema si apre 48 ore dopo la prevista inaugurazione del 25 agosto. Il direttore Luigi Chiarini si oppone duramente alle richieste dell'Associazione nazionale degli autori cinematografici, l'Anac. Il 29 agosto, a Chicago, viene designato come candidato democratico Hubert Humphrey, che si contenderà la Casa Bianca con il repubblicano Richard Nixon, eletto a Miami Beach l'8 agosto.
L'invasione sovietica della Cecoslovacchia, a un mese di distanza, è ancora scottante. L'informazione Rai dedica speciali e servizi all'atmosfera pesante che si respira a Praga e dintorni. Alla Mostra di Venezia, l'enfant terrible del teatro italiano, Carmelo Bene, presenta il film "Nostra Signora dei Turchi", l'inviato Rai Carlo Mazzarella lo recensisce negativamente, e viene schiaffeggiato da Perla Peregallo. La Mostra si chiude con quella che già si preannuncia l'ultima premiazione. Una 15enne calabrese è eletta Miss Italia, e negli Stati Uniti viene contestata "Miss America". Muore Padre Pio, il frate di Pietralcina che da cinquant'anni portava le stimmate, amatissimo dalla gente comune, trattato con prudenza dai vertici vaticani. Il 28 settembre parte la nuova edizione di Canzonissima, tra le polemiche: i cantanti in gara non vogliono che Mina, scelta come presentatrice, ripeta i ritornelli delle loro canzoni.
Il 1 ottobre, come da tradizione, cominciavano le scuole: l'anno scolastico e accademico 1968/69 si preannuncia ancora sotto l'insegna della contestazione studentesca, e i disagi crescono con la popolazione scolastica. Due eventi in mondovisione però caratterizzano il mese: le Olimpiadi a Città del Messico e la missione Apollo 7. Le prime sono contrassegnate da una sanguinosa vigilia: il 2 ottobre, una manifestazione pacifica a piazza delle Tre Culture viene soffocata, e perde la vita un numero imprecisato di studenti. Le Olimpiadi si aprono il 12 ottobre, le autorità messicane e il CIO cercano di far dimenticare il massacro. Tra i numerosi record abbattuti e un medagliere piuttosto scarno per l'Italia, rimane nella memoria l'immagine dei pugni alzati dei velocisti Tommy Smith e John Carlos sul podio. L a missione Apollo 7 è un altro tassello per la conquista della Luna: tre astronauti americani tornano nello spazio dopo il tragico incidente dell'Apollo 1, il 27 gennaio 1967. La missione dura undici giorni, dall'11 al 22 ottobre, serve a dimostrare la resistenza dell'equipaggio su una durata così lunga, e vengono trasmesse per la prima volta le immagini della Terra da una navicella spaziale. Il 20 ottobre giunge dall'isola di Skorpios una clamorosa notizia, destinata a riempire le cronache mondane: l'armatore greco Aristotele Onassis sposa Jacqueline Bouvier, vedova del presidente John Fitzgerald Kennedy.
Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, il presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson annuncia la fine dei bombardamenti sul Vietnam del Nord. L'accordo viene raggiunto con Hanoi in vista delle trattative di pace che cominceranno il 6 novembre a Parigi. Il 5 novembre i cittadini statunitensi sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente. Per la prima volta, la Rai trasmette una maratona televisiva notturna per seguire lo spoglio dei voti, ma il sottile distacco dei voti fra i due candidati, fa annunciare la vittoria di Richard Nixon contro Hupert Humphrey solo nel pomeriggio italiano del 6 novembre. Dopo due giorni di pioggia ininterrotta, le province di Asti, Biella e Novara si ritrovano completamente devastate. Il 4 novembre, si celebra il cinquantesimo anniversario della fine della prima Guerra Mondiale, i suoi reduci, ormai settantenni, testimoniano uno dei conflitti più sanguinosi d'Europa. La contestazione studentesca riprende quota, e tocca anche i licei, dove si discute di diritto d'assemblea.
Il 2 dicembre, due braccianti muoiono in uno scontro con la polizia ad Avola, in Sicilia. Ad Alcamo, in provincia di Ragusa il 4 dicembre si celebra il matrimonio dell'anno:Franca Viola, che rifiutò di sposare il suo rapitore tre anni prima, sposa il ragionier Giuseppe Ruisi. Con l'avvicinarsi delle festività natalizie, momento culmine dell'inarrestabile corsa ai consumi, il motto dei contestatori diventa "rovinare la festa ai padroni": la prima occasione si presenta all'inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano, la sera del 7 dicembre. Fatti ricostruiti da "1968, niente come prima", il programma di Rai Cultura in onda martedì 18 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. A pochi giorni dal Natale, il 21 dicembre, ha inizio la missione spaziale dell'Apollo 8, il primo modulo con astronauti a orbitare intorno alla Luna. E' l'ultimo tassello, la prova definitiva, che rende certa la possibilità imminente dell'allunaggio. I telespettatori di tutto il mondo rimangono incantati dalle immagini in diretta dalla navicella. Il 24 dicembre Paolo VI celebra la messa di Natale nelle acciaierie di Taranto: il suo tentativo è quello di colmare la distanza tra Chiesa e mondo del lavoro in nome di "Gesù, l'operaio profeta". L'anno si chiude tragicamente: la seradel31 dicembre,durante i tafferugli tra polizia e contestatori al night "La Bussola" a Marina Di Pietrasanta, in Versilia, dove Soriano Ceccanti, studente di Pisa, viene ferito da un proiettile e rimane invalido a vita.
Scritto e diretto da Brigida Gullo e Enrico Salvatori, "1968, niente come prima in Italia", è un'occasione per ripercorrere fatti e personaggi dell'anno che ha sancito la più grande rivoluzione sociale e culturale nel nostro dopoguerra. Un racconto alimentato in particolare dai materiali d'archivio della RAI, soprattutto le edizioni del Telegiornale, che proprio il 15 gennaio di quell'anno si arricchiscono con l'appuntamento delle 13:30, caratterizzato dai numerosi collegamenti e ospiti in studio che approfondiscono i fatti del giorno. Approfondimenti giornalistici - in primis TV7, fiore all'occhiello dell'informazione Rai, ma anche le rubriche Cordialmente, Zoom, Sprint, e i Servizi Speciali - ricostruiscono uno scenario in piena evoluzione e ri-voluzione: dalla visita di Christian Barnard, ospite della Rai per spiegare alla comunità scientifica e ai telespettatori il prodigio dei trapianti di cuore; le varie fasi della contestazione studentesca, culminata con la battaglia di Valle Giulia; l'appuntamento delle elezioni politiche del 19-20 maggio, che segnano la fine del centrosinistra. E poi, le contestazioni alle inaugurazioni dei principali eventi culturali: alla Triennale, al Festival del Nuovo Cinema, alla Biennale e alla Mostra del Cinema di Venezia. Ad arricchire la puntata tematica, un prezioso documento girato a colori sulla manifestazione studentesca del 27 aprile a Roma, e sui tafferugli tra studenti e forze di polizia con suono in presa diretta. Lo speciale vede la partecipazione della storica Patrizia Gabrielli, del sociologo Mauro Magatti, e dell'esperto di musica pop e di industria discografica Fernando Fratarcangeli, e si avvale della testimonianza di Piero Angela, che fu il primo conduttore dell'edizione delle 13.30 del Telegiornale.
In Italia le prime occupazioni universitarie iniziano nel 1966, gli studenti vogliono partecipare alla gestione degli atenei. Nel 1967 il movimento cresce, manifesta apertamente contro la società dei consumi e contro la guerra del Vietnam. In autunno, le grandi occupazioni di Trento, Milano e Torino aprono la strada al ’68. Il 1 marzo dello stesso anno, a Roma, a Valle Giulia, avviene uno scontro senza precedenti nella storia della Repubblica italiana. Di quel primo scontro con la polizia che cerca, senza riuscirci, di sciogliere la manifestazione, parlano Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli nella puntata di “Passato e Presente” in onda su Rai 3 e su Rai Storia. Il bilancio di quella mattinata di scontri durata diverse ore è di un centinaio di feriti, 228 fermi e si conclude con dieci arresti. La società e la politica sono impreparate a capire. Anche gli intellettuali si dividono su quanto accaduto. Ma per i giovani italiani del ‘68, la battaglia di Valle Giulia diventa immediatamente un simbolo della contestazione studentesca.
Il 1° marzo del 1968, gli studenti inscenano una protesta a Valle Giulia, davanti alla facoltà d’Architettura appena sgomberata dalla polizia. L’avvenimento e la resistenza opposta dai giovani coglie di sorpresa le forze dell’ordine respinte a sassate. Un reportage giornalistico con immagini di repertorio mostra alcuni di quei drammatici momenti. La furiosa battaglia scatenatasi provocherà numerosi feriti sia tra i poliziotti che tra gli studenti. In questo video tratto dal suo ‘Trent’anni di oblio’ (1998), Silvano Agosti lascia il sonoro originale. Inoltre il regista Bernardo Bertolucci ricorda alcuni episodi della sua vita legati a quel periodo e parla delle impressioni suscitate dalla visione di quelle immagini. Fra le altre cose, cita una poesia dal titolo: Il PCI ai giovani, scritta in quell’occasione da Pasolini, e pubblicata sul giornale Paese sera, in cui lo scrittore, provocatoriamente, si schierava dalla parte degli agenti di polizia chiamandoli “figli dei poveri” e contrapponendoli agli studenti, assimilati, per contrapposizione, ai fascisti.
La contestazione giovanile del Sessantotto fu caratterizzata anche da manifestazioni e cortei piuttosto accesi che non raramente sfociarono in violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Questo filmato - tratto da 'Trent'anni di oblio', del 1998, del regista Silvano Agosti - presenta alcune sequenze girate a Roma, per le strade e nella città universitaria. Le immagini scorrono senza commento, con il sonoro originale, intervallate dal volto di uno dei fondatori di Potere Operaio, Oreste Scalzone, che intervistato a Parigi nel 1977, parla brevemente dei principi su cui si fondava la lotta politica del suo gruppo extraparlamentare.
E’ il 14 novembre 1967. L’Università Cattolica viene occupata dagli studenti, che protestano contro l’aumento delle tasse universitarie. Il mondo cattolico è in fermento da tempo. Il Concilio Vaticano II, voluto da papa Giovanni XXIII, avrebbe dovuto riformare la chiesa di Pietro, ma i suoi sviluppi tardano a realizzarsi. L’insofferenza è anche tra i sacerdoti. Uno dei primi segnali è il libro di don Milani: “Lettera a una professoressa”, che denuncia l’ingiustizia di un sistema scolastico che penalizza i poveri e favorisce i ricchi. Un periodo storico che il professor Alberto Melloni analizza con Paolo Mieli a “Passato e Presente”. Dopo le università vengono occupate le cattedrali, e molti fedeli si schierano accanto a sacerdoti come don Pino Setti, che manifesta contro la guerra del Vietnam e viene perciò allontanato dalla sua Parrocchia, o don Mazzi, solidale con gli occupanti del duomo di Parma scontrandosi con l’arcivescovo di Firenze. Ancora più estrema è la scelta di padre Camilo Torres, colombiano, che nel 1966 muore in battaglia dopo essere diventato guerrigliero.
Dice il sociologo Giuseppe De Rita: Nel maggio ‘68 comincia un ciclo particolare e’ quello della tensione sociale che diventa tensione politica, la tensione politica che diventa manifestazione di piazza, la manifestazione di piazza che nasconde un po’ di terrorismo. Se uno pensa a quell’epoca da una parte ci sono i contrasti tra chi ci ha creduto e a chi non ci ha creduto, ma quello che è importante e’ capire come l’Italia reagì rispetto a quel fenomeno. La Francia reagì in maniera durissima la Germania altrettanto. L’Italia no, prese tempo, temporeggio’, lascio’ sfogare la situazione.
In questa terza puntata della serie di Sergio Zavoli ‘La notte della Repubblica’, realizzata nel 1989, si ripercorrono gli anni Sessanta, dalle Olimpiadi di Roma fino all'autunno caldo del 1969: un periodo di crescita economica e di forti rivendicazioni politiche e sindacali che culminerà nella strage di piazza Fontana. E' l'epoca in cui l'Italia completa la sua modernizzazione, ma anche quella in cui il progresso sociale e civile, che si concretizza nell'apertura al centrosinistra, provoca pericolosi rigurgiti reazionari e revanscisti.
Il ’68 è una delle stagioni più tumultuose e affascinanti del nostro passato recente. Tutto inizia negli Stati Uniti alla metà degli anni ‘60 per raggiungere il suo apice in Europa e in Italia, in quello che sarà chiamato dalle generazioni future “il '68” e che segnerà l'affermazione definitiva dei giovani sulla scena sociale, politica e culturale. Nello studio de "Il Tempo e la Storia" il prof. Agostino Giovagnoli ripercorre con Massimo Bernardinile tappe emblematiche di un fenomeno che in forme e intensità diverse ha riguardato tutti i paesi del mondo occidentale. In Italia le prime occupazioni universitarie iniziano nel 1966: gli studenti vogliono partecipare alla gestione degli atenei e rifiutano la proposta di riforma del ministro Gui, considerata classista. Diventano sempre più tesi i rapporti tra studenti e docenti, contestati apertamente in quanto rappresentanti del potere accademico. Il 27 aprile 1966 alla Sapienza giovani di destra uccidono lo studente Paolo Rossi. Nel 1967 il movimento cresce, manifesta apertamente contro la società dei consumi e contro la guerra del Vietnam. In autunno, alla riapertura dell'anno accademico, le grandi occupazioni di Trento, Milano e Torino aprono la strada al '68.
Parigi. La polizia si scontra con gli studenti universitari della Sorbona che protestano per la chiusura della facoltà di scienze di Nanterre. I poliziotti fermano 500 universitari. La battaglia del maggio francese proseguirà per tutto il mese. Il bilancio finale degli scontri sarà di 400 feriti e 180 auto distrutte. Ma la protesta degli studenti sarà appoggiata, con una serie di scioperi, dai lavoratori e costringerà il presidente francese Charles De Gaulle a indire nuove elezioni.
L’unità audiovisiva propone le interviste ad alcuni protagonisti della contestazione giovanile, che, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, divampò negli ambiti universitari statunitensi, coinvolgendo, oltre al sistema scolastico, anche la vita politica e culturale del paese. I personaggi intervistati discutono retrospettivamente il loro punto di vista, individuando, nell’interpretazione del sistema economico e politico che allora proponevano, anche quelli che oggi percepiscono come errori. La rivolta studentesca americana, che spesso sembrava attaccare solo formalmente la società e le istituzioni, criticandone l’aspetto esteriore e proponendo una nuova musica, una nuova moda e persino un nuovo linguaggio, era in realtà un atto di accusa tout court verso l’intero sistema economico, sociale e politico di un paese, gli Stati Uniti, che in quegli anni, in Vietnam, era impegnato in una guerra ritenuta oltremodo ingiusta.
Il pastore protestante Martin Luther King, paladino dei diritti civili dei neri d’America, premio Nobel per la pace, viene ucciso nel 1968 a 39 anni in un albergo di Memphis. Questo filmato ripercorre parte della parabola dell’uomo che più di ogni altro incarnò le aspirazioni degli afroamericani all’uguaglianza, anche attraverso alcuni dei suoi più noti discorsi pubblici, come “I have a dream” (l’allocuzione destinata ad entrare nella storia, in cui i principi della non violenza si coniugano con l’etica cristiana) o “I’ve been to the mountain top” (il suo ultimo discorso prima di essere ucciso), o testimonianze come quelle dell’ex ambasciatore americano all’ONU A. Young e della celebre attivista afroamericana Angela Davis.
Citta’ del Messico. Dagli elicotteri e dai tetti del ministero degli Esteri i soldati sparano sulla folla degli studenti radunati per protesta nella Piazza delle Tre Culture. A ordinare l’inizio della azione repressiva è il presidente Gustavo Diaz Ortaz. Il numero dei morti non viene mai accertato, anche se alcune stime parlano di 200 vittime. Mancano dieci giorni all'apertura delle Olimpiadi del Messico, i primi Giochi insanguinati della storia. Ma il massacro non riuscira’ a fermare lo sport.
RAM presenta i preziosi filmati del Fondo Pelikán dell’Archivio della Camera dei deputati, sull’invasione di Praga del 20-21 agosto 1968. In quei drammatici giorni le armate sovietiche e del Patto di Varsavia mettono fine al progetto di riforma del sistema comunista, quella “Primavera di Praga” che era iniziata nel gennaio di quell'anno. Jiří Pelikán, all’epoca direttore della televisione cecoslovacca, poi esule in Italia, ha portato con sé questi filmati, di grande qualità e impatto, che ci proiettano dentro quegli eventi, nelle strade delle città occupate, tra i carri armati e la popolazione che tenta di resistere.
Tornano i preziosi filmati del Fondo Pelikán dell’Archivio della Camera dei Deputati sull’invasione di Praga del 20-21 agosto 1968. In quei drammatici giorni le armate sovietiche e del Patto di Varsavia mettono fine al progetto di riforma del sistema comunista: la “primavera di Praga”, iniziata nel gennaio dello stesso anno. Jiří Pelikán, all’epoca direttore della televisione cecoslovacca, poi esule in Italia, ha portato con sé questi filmati, di grande qualità e impatto, che ci proiettano dentro quegli eventi, nelle strade delle città occupate, tra i carri armati e la popolazione che tenta di resistere.
E' il 15 gennaio 1968. Un violento terremoto devasta una valle nella Sicilia occidentale. È una zona difficilmente accessibile, quasi sconosciuta, tanto che gli inviati del Tg sbagliano l'accento. Da quel giorno il nome della valle diventerà Bèlice e non Belìce come dovrebbe essere. Una ricorrenza che Paolo Mieli ricorda con la professoressa Simona Colarizi in questa puntata di "Passato e Presente". Lo Stato, messo di fronte alla prima grande catastrofe del dopoguerra, mostra tutta la sua impreparazione. Il Governo non trova di meglio che favorire la partenza degli sfollati e introdurre una accise di 10 lire al litro sulla benzina, per sostenere le spese della ricostruzione.
Martin Luther King viene assassinato a colpi d’arma da fuoco mentre è su un balcone del Lorraine Motel di Memphis, Tennessee, poco prima di recarsi a un incontro in una chiesa locale. Guida del boicottaggio dei mezzi pubblici dopo l’arresto di Rosa Parks nel 1955, diventa Leader nazionale del movimento anti razziale. La forza delle sue richieste esplode nella grande manifestazione per i diritti civili del 28 agosto 1963. In quell’occasione, davanti ad una folla di 200.000 persone radunate a Washington, pronuncia il famoso discorso dell’ “I have a dream”. La legge per i diritti civili viene approvata il 10 febbraio 1964. Nel dicembre dello stesso anno Martin Luther King viene insignito del premio Nobel per la pace.
Il 4 aprile 1968, Martin Luther King, il grande pastore georgiano che aveva dedicato la sua vita alla lotta nonviolenta per i diritti civili degli afroamericani, viene ucciso a Memphis, Tennessee, da un colpo d'arma da fuoco sparato da un cecchino. Quella stessa sera, il candidato alla presidenza Robert Kennedy deve parlare in un sobborgo di afroamericani a Indianapolis, ancora ignari della terribile notizia. E' lui stesso a riportarla agli astanti, improvvisando un discorso che pronuncia in piedi dal retro di un furgone.
Muore all’età di 42 anni Robert Kennedy, fratello di JFK e candidato alla nomination del Partito Democratico per la Casa Bianca. Il giorno precedente un attentatore gli aveva sparato nelle cucine del Grand Hotel Ambassador di Los Angeles, dove festeggiava la vittoria alle primarie della California. La sua carriera politica inizia con il ruolo di consulente della sicurezza interna. Nel 1952, su richiesta del senatore MacCarthy collabora al Subcomitato permanente del Senato per le investigazioni. Ma è durante la presidenza di suo fratello John che Robert si distingue come Ministro della Giustizia. Convinto oppositore della guerra in Vietnam, diventa, dopo la morte di John, la persona che meglio incarna il sogno americano.
In una Città del Messico sotto assedio, ancora sconvolta dalla dura repressione contro gli studenti universitari in piazza delle Tre Culture, si aprono i giochi della XIX Olimpiade. Per la prima volta vengono introdotti il controllo antidoping e il controllo sul sesso delle atlete. Ma i giochi passeranno alla storia per la contestazione degli atleti neri statunitensi Tommie Smith e John Carlos, che salgono sul podio senza scarpe e con la mano guantata di nero, a sostegno dell’“Olympic Project for Human Rights”, un movimento sorto l’anno prima per protesta contro la segregazione razziale negli USA.
Il 5 settembre 1969 il sottotenente William Calley viene accusato di assassinio premeditato per il massacro contro la popolazione del villaggio vietnamita di My Lai, compiuto il 16 marzo del 1968. I soldati statunitensi della Compagnia Charlie, agli ordini del tenente Calley, uccidono a My Lai 347 civili, principalmente vecchi, donne, bambini, abbandonandosi a stupri e torture. Il massacro viene fermato da tre soldati americani componenti l’equipaggio di un elicottero dell’esercito in ricognizione, che atterra e si frappone tra i soldati americani e i superstiti vietnamiti. Grazie al loro intervento vengono salvate 11 persone. Trent’anni dopo, i tre vengono premiati con la Soldiers Medal, una delle più alte onorificenze dell’esercito statunitense.