In questo video, un estratto da uno dei discorsi più importanti della carriera di Aldo Moro: quello che egli tiene al Congresso della DC di Napoli nel gennaio 1962. E' in quell'occasione che egli argomenta la necessità della DC di tentare con coraggio l'esperimento del centro-sinistra.
Nasce il governo Moro con la partecipazione diretta dei socialisti, che tornano al governo dopo diciassette anni. A Pietro Nenni va la vicepresidenza del Consiglio. Inizia così il centro-sinistra: una fase fondamentale della storia d'Italia. Nel programma concordato, vi sono: l'adozione della programmazione economica, l'istituzione delle regioni, le riforme per la scuola e quelle per l'urbanistica e per l'agricoltura.
È stato quattro volte Presidente del Consiglio; prima segretario e poi presidente della Democrazia Cristiana.
È stato rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, proprio mentre prendeva forma il governo di solidarietà nazionale, progettato con il segretario del PCI Enrico Berlinguer. Ma non è l’Aldo Moro statista quello che il professor Alberto Melloni racconta a “Il Tempo e la Storia”.
Perché Aldo Moro potrebbe essere canonizzato: “Il Tempo e la Storia” va alla scoperta del cristiano Moro.
Un cattolico osservante, che ha avuto una visione laica della politica e un profondo rapporto di amicizia con Paolo VI, terminato drammaticamente con gli inutili tentativi del Pontefice, di liberare il politico pugliese dalla prigione brigatista.
Sono passati 36 anni dal suo assassinio e il nome di Aldo Moro è ancora fortemente legato ai suoi ultimi drammatici 55 giorni. Prima di questi ultimi, però, egli ha guidato la Democrazia Cristiana e il Paese per quasi due decenni, nelle svolte più difficili, tra consensi e anche critiche. Qual era la direzione in cui voleva portare l’Italia? Qual era il suo progetto politico e quanto di questo progetto Aldo Moro è riuscito a realizzare? A Il Tempo e la Storia ce ne parla il professor Agostino Giovagnoli.
Mistero, galassia, odissea, nebulosa: sono alcuni dei termini più ricorrenti per definire il caso Moro, il rapimento e l’assassinio del leader democristiano, ucciso il 9 maggio del 1978 dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. Una vicenda in cui ancora oggi non è facile orientarsi, tra ipotesi più o meno verosimili e molti interrogativi rimasti in sospeso. Lo storico Giovanni Sabbatucci delimita il campo ad un aspetto cruciale del caso Moro: la trattativa. Ricostruisce i fatti, le lettere, gli appelli e racconta dei diversi personaggi che si adoperarono per salvare la vita di Aldo Moro.
Marco Baliani racconta la sua esperienza di scrittura e interpretazione dello spettacolo teatrale del 1998 “Corpo di Stato”, realizzato ai Fori Romani in diretta televisiva per Rai2, su richiesta del direttore di allora Carlo Freccero, per il ventennale dalla morte di Aldo Moro. L’intervista è seguita da un estratto dello spettacolo.
Marco Baliani: "Avrei raccontato Moro, però a partire dai perdenti, da quelli che la storia di solito non la scrivono, dai piccoli, e in questo caso il piccolo ero io".
Durante l’azione che porta al sequestro dell’Onorevole Aldo Moro, perdono la vita tutti e cinque gli agenti della sua scorta: il Maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi, l’appuntato Domenico Ricci, il Brigadiere Francesco Zizzi, l’agente Raffaele Jozzino e l’agente Giuliano Rivera. I loro nomi saranno presto messi in secondo piano rispetto al dramma collettivo che l’Italia sta per affrontare nei 55 giorni di prigionia di Moro, ma il loro sacrificio, al Servizio dello Stato, non puo’ essere dimenticato.
A un mese dal rapimento di via Fani, arriva il comunicato numero sei delle Brigate rosse, diffuso a Torino, Genova, Milano e Roma. Il volantino annuncia la fine del “processo popolare” e la condanna a morte di Aldo Moro
Il papa Paolo VI lancia un appello alle Brigate Rosse, con il quale implora che venga restituito “alla libertà, alla famiglia, alla vita civile l'on. Aldo Moro”. Paolo VI aggiunge: “vi prego in ginocchio, liberate l'on. Aldo Moro, semplicemente senza condizioni”. La locuzione “senza condizioni” sarà, in seguito alla morte di Moro, al centro di infuocati dibattiti e polemiche.
Dopo 54 difficilissimi giorni di sequestro, segnati dalle strazianti lettere di Moro dalla cosiddetta “prigione del popolo”, il 9 maggio 1978 arriva la telefonata del brigatista Valerio Morucci che annuncia la morte di Moro. Il corpo viene fatto ritrovare, simbolicamente, in via Caetani, poco distante dalle sedi del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana. Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere di Moro, Francesco Cossiga si dimette da Ministro dell’Interno.
È domenica quando i carabinieri guidati dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa irrompono nel covo delle Brigate Rosse di Via Monte Nevoso. Aspettano che Lauro Azzolini esca, come ogni domenica mattina, per recarsi a Firenze e lo bloccano all’esterno dell’appartamento. Colti di sorpresa, Nadia Mantovani e Franco Bonisoli si arrendono immediatamente. Nel covo viene ritrovato il memoriale di Aldo Moro.
Viene arrestato a Milano, dopo più di dieci anni di latitanza, il brigatista rosso Mario Moretti. Sospettato di essere tra gli autori materiali del rapimento di Aldo Moro, verrà successivamente condannato a sei ergastoli.
Si apre a Roma, in Corte d’Assise, il processo a carico di 63 militanti delle Brigate rosse per il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro. E’ il cosiddetto “Moro-bis”, il secondo dei cinque procedimenti che cercheranno di far luce sulla vicenda di via Fani. Il 24 gennaio 1983, la prima Corte d'Assise di Roma emetterà la sentenza: 32 brigatisti vengono condannati all’ergastolo.
In esclusiva per il web, la versione integrale del dibattito sul tema trattato dalla undicesima puntata di “La notte della Repubblica“.
In questa dodicesima puntata de "La notte della Repubblica" Sergio Zavoli ricostruisce i giorni del rapimento di Aldo Moro. Con interviste ad Andreotti, Craxi e Guerzoni sulle reazioni politiche all'evento.
In esclusiva per il web, la versione integrale del dibattito sul tema trattato dalla dodicesima puntata di “La notte della Repubblica“.
La tredicesima puntata de "La notte della Repubblica", aperta come di consueto da un'introduzione dello storico Giovanni De Luna, vede Sergio Zavoli ricostruire le testimonianze sul rapimento e la morte di Aldo Moro.
In esclusiva per il web, la versione integrale del dibattito sul tema trattato dalla tredicesima puntata di “La notte della Repubblica“.