L’Italia è stata la prima nazione al mondo a inserire nella propria Costituzione la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. Perché è così importante? Con Salvatore Settis, archeologo e storico dell'arte, riscopriamo l'articolo 9, uno dei principi fondamentali della nostra Carta che sostiene la cultura, la ricerca e le tante grandi bellezze del nostro paese. Parliamo di arte, ma anche di ambiente, con il professor Giorgio Vacchiano. E del settore agroalimentare, con l'imprenditrice agricola Deborah Piovan e Alberto Spagnolli dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare. Tutti insieme formano un patrimonio ricchissimo, ma fragile: proteggerlo e valorizzarlo è il compito di tutti i cittadini. Magari proprio con il volontariato, come racconta la Delegata del Fai Roma Elita Viola.
Tesori unici al mondo che, da Nord a Sud, il Fondo Ambiente Italiano apre in occasione delle Giornate Fai di Primavera. In quell’occasione a Eco della Storia Gianni Riotta e l'allora Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, percorrono un itinerario storico, suggestivo e inedito, attraverso il patrimonio artistico e ambientale del Paese, analizzando le criticità ancora irrisolte e le potenzialità da sviluppare in futuro. Possono i beni culturali e l'ambiente, essere un asset strategico per l’economia italiana? Franceschini parla di opere e luoghi in cui la storia rappresenta ancora oggi la prospettiva per il futuro.
Una puntata speciale di GAP (Generazioni alla prova), realizzata da Francesco Iannello, che racconta la storia della Scuola Medica Salernitana, la più antica e celebre istituzione medica del mondo occidentale, che si può considerare la manifestazione culturale e scientifica più rilevante dell’intero Medioevo. Lo storico della Filosofia Aniello Montano (Acerra, 1941 - 2015) e lo storico dell'antichità Giovanni Pugliese Carratelli (Napoli 1911 - Roma 2010) ne ricostruiscono le origini, a partire dalla prima testimonianza scritta risalente al IX secolo d.C. fino ad alcune iscrizioni su statue, ritrovate nell’antica città greca di Elea (Velia per i romani), rinvenute nel corso di scavi archeologici nella seconda metà del secolo scorso
In questa puntata, dalle rovine dell'Appia antica, Tozzi racconta le nuove città dei Sapiens, con la corsa verso l'alto delle grandi metropoli, da Dubai ad Hong Kong. Le nuove megalopoli presentano però problemi di straordinaria rilevanza per i loro abitanti, spesso nell'ordine delle decine di milioni. Città del Messico, ad esempio, è stata costruita su un terreno paludoso che sta lentamente sprofondando. Nella modernissima Tokyo, invece, per evitare eventi alluvionali è stato necessario costruire, nel sottosuolo, cisterne di dimensioni ciclopiche. Le città sono diventate il nuovo e unico ambiente dove la maggior parte dei Sapiens vive e risiede. Oggi, ben più di tre miliardi e mezzo di persone vivono in paesi e città: una cifra che equivale alla popolazione mondiale nel 1970. E per la prima volta nella storia umana, più di metà delle persone risiede nei centri urbani. Come gli ambienti naturali, anche le città costruite dall'uomo presentano delle sfide e delle problematiche uniche che richiedono soluzioni innovative.
In questa puntata di "Sapiens Doc", il geologo e primo ricercatore del CNR sarà a Campo Imperatore per raccontare la montagna più alta del mondo, l'Everest, in occasione dei 40 anni della prima ascesa in solitaria compiuta da Reinhold Messner il 20 agosto del 1980. Per gli studiosi, le montagne non sono caratterizzate dall'altezza, ma dalla geologia. Eppure i Sapiens guardano soprattutto alla quota. L'Everest, con i suoi 8.848 metri, è il tetto del mondo e per i Sapiens è il simbolo stesso dell'avventura: dalla spedizione di Mallory e Irvine alla conquista di Hillary e Tensing nel 1953, fino all'escursionismo di massa dei giorni nostri. Oggi, purtroppo, il ghiacciaio più alto del mondo rischia di diventare una discarica per alpinisti.
In questa puntata, dalla laguna della Caffarella, Tozzi racconterà il delta magico dell'Okavango, che ogni anno compie un ciclo straordinario e si trasforma da deserto arido in uno dei più stupefacenti bacini fluviali del pianeta. L'Okavango rappresenta un caso raro: un fiume che non sfocia in mare e ha il suo delta nel mezzo dell'Africa all'altezza del Kalahari. Questa zona ha una biodiversità unica al mondo, fortemente condizionata dal ritmo delle stagioni. Un ritmo sul quale si è regolata la vita sul pianeta Terra. Un ritmo che ha un senso preciso e che i Sapiens hanno dimenticato.
Il primo dei due appuntamenti con Fuori Luogo, condotto da Mario Tozzi. Si andrà a L'Aquila dove, cinque anni dopo il terremoto del 6 aprile, la ricostruzione è finalmente visibile; ma per capire cosa è successo quella notte bisognerà salire fino a Campo Imperatore, dove la storia della terra ha scritto i motivi profondi dei terremoti e quella degli uomini è stata segnata dall'Operazione Quercia, la liberazione da parte dei nazisti del prigioniero Mussolini.
Roma prima degli sventramenti fatti dal Fascismo: la spina di Borgo e i Fori Imperiali. La sapienza e l'esperienza dei primi popoli ha fatto della Roma antica la prima "smart city" della storia: non a caso i primi villaggi sorsero sui colli, al riparo dalle esondazioni del Tevere. Tornando molto indietro con gli anni, 300.000 anni fa nella zona di Roma passeggiavano gli elefanti. Basta un autobus urbano per raggiungere la Polledrara, dove c'è un capannone di concezione moderna, che custodisce un luogo speciale, una fotografia proveniente direttamente dal passato - scattata circa 360.000 anni fa- che ci testimonia come doveva essere la periferia orientale di Roma nel Pleistocene, una terra abitata da ippopotami ed elefanti.
La Sardegna di tremila anni fa, una delle più antiche civiltà metallurgiche della storia. La Sardegna delle moderne miniere, con il Sulcis-Iglesiente, che è stato il più grande bacino minerario del Mediterraneo, paragonabile solo a quello della Ruhr. Poi la Costa Smeralda, con l'Aga Khan che acquista le terre costiere da pastori e contadini locali e cambia la vocazione di quel territorio. Il mare che, fino ad allora non era stato visto come un valore, ora diventa l'oro dell'Isola.
Vivere sotto un vulcano presenta dei rischi indubitabili. Nonostante ciò molte civiltà hanno scelto costruire intere città alle pendici dei vulcani. In particolare ancora oggi nell'area di Napoli sono circa 700mila le persone che abitano in aree ad alto rischio vulcanico, dove si continua a costruire senza tenere conto del delicato equilibrio del territorio. La storia del rapporto controverso che lega il Vesuvio ai napoletani inizia migliaia di anni fa quando i primi coloni greci capirono che vivere sotto il vulcano presenta non solo pericoli ma anche dei vantaggi. Attraverso il racconto di alcune eruzioni fondamentali del Vesuvio, ripercorreremo le vicende della grande metropoli del Meridione, rivivremo gli sconvolgimenti che hanno sepolto Pompei ed Ercolano, vedremo gli effetti della Lava dei vergini le colate di fango che sono arrivate fino in città e visiteremo la Napoli sotterranea, scavata per decine di chilometri nel tufo giallo flegreo, e diventata rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio in quegli anni Napoli, stravolta dalla fame e dalla miseria, assiste all'ultima sconvolgente eruzione del Vesuvio, evento di cui rimane una testimonianza eccezionale: il filmato girato in presa diretta delle truppe americane che occupavano la città.
Si parla di Palermo dal punto di vista geologico non tralasciando le problematiche che hanno portato la città a quella che è attualmente e mettendo in evidenza l'eccezionalità del Centro Storico e dei sotterranei. Tre secoli di dominazione che hanno lasciato cultura, opere e cibo, come le Camere dello scirocco, stanze dove la sapienza antica riusciva a creare ambienti freschi, per sopravvivere al caldo micidiale dello scirocco siciliano. Una puntata tutta da vedere e ascoltare attentamente per capire che Palermo è una città Unica.
Mario Tozzi si recherà nei luoghi del terremoto di Amatrice per capire cosa e come sia accaduto. Un'indagine dal punto di vista tecnico-scientifico sulle cause della devastazione del 24 agosto 2016: un viaggio che parte dalla geologia, dalla ricerca della faglia che ha generato il terremoto e che, per la prima volta, viene indagata e presentata in maniera completa.
Mario Tozzi ci porta a fare un viaggio nell'Arcipelago Toscano, un punto di osservazione privilegiato per vedere da vicino tutte le ricchezze, le potenzialità, ma anche i problemi delle nostre coste. Insomma, un modo per capire quale sarà il futuro del nostro mare. L'Italia, con quasi 8.000 Km di coste, ha un patrimonio incredibile da sfruttare ma anche da gestire e da difendere. La prima tappa del viaggio è Piombino, una città costiera che ha legato il suo destino all'industrializzazione pesante e che è stata un simbolo perfetto della modernità, almeno finché il suo altoforno è rimasto acceso. Da Piombino si raggiunge l'Isola d'Elba, detta un tempo "l'isola del ferro e del fuoco", un immenso giacimento ferroso, sfruttato a partire dai tempi degli etruschi e fino al secolo scorso da tutta la siderurgia italiana. Ma l'impatto con modernità continua a minacciare l'Arcipelago Toscano esattamente come tutte le coste italiane. Il turismo di massa, l'inquinamento, e il traffico navale mettono in serio pericolo anche i mammiferi che vivono del Santuario dei cetacei, una superficie marina protetta.
Mario Tozzi andrà nella pianura Pontina, un territorio del Lazio a pochi chilometri da Roma. Un tempo era la più grande foresta di pianura d'Europa, erano ben 11.000 ettari di foresta costiera, una zona umida che oggi sarebbe considerata preziosa e verrebbe protetta gelosamente anche per contrastare i cambiamenti climatici, ma che quasi un secolo fa venne cancellata per sempre dalla bonifica del regime fascista. Si trattò di un'opera necessaria o fu piuttosto un grave errore dell'uomo nei confronti dell'ambiente? Sicuramente quello è stato il più grande massacro di alberi mai perpetrato in tutto il continente europeo. Un danno ambientale paragonabile oggi al disboscamento della foresta amazzonica. La prima tappa del viaggio nella pianura Pontina è Latina, città di fondazione del periodo fascista e simbolo della colonizzazione e dell'urbanizzazione di tutto quel territorio. Aiutandosi con uno speciale strumento, un ""vetrino prospettico"" che consente di disegnare sulle linee del paesaggio, si cercherà di capire come si è formata questa grande pianura e come nei secoli si è trasformata in palude. Raggiunto il Parco del Circeo, si potrà vedere come si conserva ancora oggi un piccolo lembo dell'antica palude. Ma quell'ambiente selvaggio era anche malsano per l'uomo, lì regnava la malaria e i pochi che ci abitavano vivevano in condizioni ai limiti dell'umano. Dopo i lavori di bonifica, la palude venne completamente prosciugata, grazie soprattutto allo scavo di chilometri di canali e divenne terreno da coltivare, uno dei campi più fertili per la battaglia del grano di Mussolini. Oggi la pianura Pontina è un territorio con una forte vocazione agricola. Nel tempo, però, qui sono state impiantate nuove coltivazioni, come quella del kiwi, che hanno bisogno di tantissima acqua. Ma questo territorio che gli uomini continuano a prosciugare è ancora in grado di fornire tutta l'acqua necessaria?
Nella seconda puntata di Fuori Luogo Mario Tozzi va in navigazione sulle acque del fiume più lungo e importante del paese, il Po, ispirandosi al celebre Viaggio di Mario Soldati. Prima tappa Mantova, la città d'arte i cui palazzi rinascimentali si specchiano nell'acqua del Mincio, l'affluente che incontra il Po a Governòlo. Insieme a Patrizio Roversi, nato e cresciuto nella città dei Gonzaga, viene allestito sui laghi della città il primo divertente esperimento scientifico per capire cosa c'è nell'acqua di un fiume italiano. In bicicletta, poi, lungo gli argini emiliani, incontriamo lo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi e insieme a lui viaggiamo nel tempo per rivivere le leggende e i miti che circondano il grande fiume. Ci spostiamo poi a Ferrara, un tempo attraversata dalle acque del Po. Nel XII secolo a.C. una gigantesca piena deviò il corso qualche chilometro a Nord, e liberò i terreni sui cui prosperò la straordinaria capitale Rinascimentale degli Este. Cosa provocherebbero oggi rotte e movimenti dell'acqua così imponenti?
Per la prima puntata della nuova edizione di "Fuori Luogo", Mario Tozzi ci mostra Milano, una metropoli al centro dell'area più produttiva e costruita d'Europa, dove si indagherà la crisi della modernità portata dall'industrializzazione e dal boom economico. Si racconterà il rapporto segreto di Milano con le sue sorgenti alpine, i suoi fiumi i canali artificiali, la grande rete dei Navigli studiati e perfezionati anche da Leonardo da Vinci. Si visiterà un'opera straordinaria e inedita dipinta dal genio toscano nelle stanze del castello di Ludovico il Moro per rivivere gli splendori del Rinascimento. Infine, si affronterà il nodo dello sviluppo di una città che è la capitale industriale del paese ma che ha sacrificato a questo ruolo il suo antico rapporto con il territorio naturale. Oggi Milano è in cerca di una nuova identità e in questa puntata si entrerà nei cancelli chiusi al pubblico dell'area Expo, la più recente iniziativa urbanistica sulle periferie, per capire quale potrà essere il futuro più sostenibile delle città italiane, tra consumo di suolo, promesse di quartieri smart e visioni architettoniche più intelligenti.
Tappa in Basilicata, forse la regione del sud Italia in cui più a lungo si sono mantenute vive la cultura e le antiche tradizioni della civiltà contadina. Oggi però, la Basilicata ha davanti a sé una prospettiva di sviluppo che contrasta nettamente con il suo passato fatto di fatica e povertà: l'industrializzazione e lo sfruttamento del petrolio. E questo spiazzante salto nella modernità avviene proprio nella terra raccontata da Carlo Levi nel suo romanzo "Cristo si è fermato a Eboli". Per questo si andrà ad Aliano, il paese dove lo scrittore fu confinato dal regime fascista e dove scoprì, oltre a una realtà umana poverissima e governata da leggi primordiali, anche gli straordinari paesaggi naturali dei calanchi, imponenti "sculture" argillose di cui si scoprirà -con un esperimento- l'affascinante processo di formazione.
Mario Tozzi conduce i telespettatori a scoprire una terra antichissima, distrutta e poi risorta: dal 2002 riconosciuta dall'Unesco patrimonio dell'Umanità. Si inizierà col mandare indietro le lancette della Storia fino al 9 e all'11 gennaio 1693. Sono i giorni delle due terribili scosse di terremoto (fino al 7.5 della scala Richter) che distrussero la Sicilia Orientale. Questo è ancora oggi il terremoto più forte che sia stato mai registrato in Italia. Furono oltre cinquantamila i morti. Ma all'indomani di questa tragedia la Monarchia spagnola che governava sul Regno delle Due Sicilie mise in moto una potente macchina della ricostruzione. Il programma svela come nacquero già all'alba del Settecento, con la cultura e l'arte barocca, città completamente nuove e come risorsero dalle macerie i maggiori centri di questo territorio. Si parte proprio da Noto, capitale dell'arte e dell'architettura barocca, con i suoi palazzi, chiese e monumenti che ogni anno richiamano milioni di turisti da tutto il mondo. Per capire quali sono stati i cambiamenti rivoluzionari che questa parte della Sicilia ha vissuto dopo quel devastante terremoto del 1693.
Mario Tozzi andrà alla scoperta de La Maddalena, nel nord della Sardegna, un arcipelago di 60 isolotti quasi tutti disabitati, in un mare fra i più belli del mondo. La Maddalena ha vissuto sempre di pastorizia e di piccole economie fino all'arrivo dei Savoia che la inclusero nel potenziamento del sistema difensivo della Sardegna e da quel momento iniziò per queste isole una lunga "tradizione militare" che non si è ancora arrestata e che ha proiettato l'arcipelago al centro di un mondo molto più grande e complesso di quanto non appaia guardando le sue rive. Attraverso degli esperimenti si scoprirà la natura delicata di questo arcipelago, soprattutto il fenomeno dell'erosione delle spiagge, legato a fattori naturali ma anche alla presenza dell'uomo che soprattutto in certi periodi dell'anno si riversa qui in maniera massiccia con conseguenze sull'ambiente. Ospite d'eccezione Giobbe Covatta, che a La Maddalena ha trascorso la sua infanzia, e ha imparato ad amare il vento e il mare. Con lui si navigherà fra queste isole e Mario Tozzi cercherà di capire quale sia la sfida che si trova davanti questo Arcipelago e cioè come coniugare la necessità di proteggere questo ecosistema delicato con attività produttive e un turismo sostenibile che vada oltre i soliti tre mesi estivi. Si spera comunque che si riescano a chiudere una volta per tutte i conti con il passato, dai militari al malaffare delle Grandi Opere che continuano a tarpare le ali a questi luoghi da sogno. Compresa l'ipotesi di costruire un tunnel che collegherebbe la Maddalena a Palau, trasformando l'isola in un'appendice della Sardegna, cancellando per sempre la sua stessa identità di "isola".
Mario Tozzi va a Torino la capitale industriale del Nord. La città è stata testimone della fine delle fabbriche e del tramonto dell'automobile e si trova di fronte alla sfida di una nuova identità e di un rilancio economico. Due testimoni di eccezione ci accompagnano nel viaggio: l'attrice comica Luciana Litizzetto, torinese di nascita e il matematico divulgatore Piergiorgio Odifreddi, piemontese arrivato a Torino per insegnare negli anni del boom e che con i numeri descrive l'evoluzione della metropoli.
Un nuovo viaggio di "Fuori Luogo" nel cuore dell'Italia degli Etruschi, per scoprire la bellezza e la fragilità delle città della "Civiltà del tufo". Oggi questa terra, con le sue cifre da boom vive di turismo, ma da sempre sembra essere ostaggio del pericolo delle erosioni. Mario Tozzi si addentrerà nelle città di pietra della Maremma toscana come Pitigliano, Sovana, Sorano e nei vari percorsi senza tempo delle suggestive Vie Cave scavate dagli Etruschi, fino a scoprire - scendendo verso sud - Saturnia, Civita di Bagnoregio e Orvieto. Tutte queste città di origine etrusca sono figlie dell'attività vulcanica dei Monti Vulsini. La gente che le ha abitate ha sfruttato nel corso dei secoli il tufo e le rocce per far nascere grotte, fortificazioni, insediamenti urbani, torri e castelli. Dagli Etruschi, passando per il Medioevo e il Rinascimento, fino ad arrivare ai giorni nostri, queste città sono state popolate e abbandonate più volte. Non tutti i siti potevano essere abitati stabilmente per millenni.
Fuori Luogo esce dai confini italiani per una puntata speciale: un viaggio nell'isola greca di Santorini, l'antica Thira, per indagare sui grandi eventi naturali della storia e della preistoria, per capire come hanno influito sulle vicende dell'umanità, per raccontare come sono stati tramandati in miti e leggende.
Negli ultimi tempi i Campi Flegrei, il supervulcano più grande d'Europa e quello più pericoloso al mondo, ma anche quello più controllato del pianeta, ha dato segni dì un aumento della sua attività. In particolare la terra si è alzata, trema e in un campeggio nella famosa Solfatara, si sentono boati provenire dal sottosuolo. Mario Tozzi incontrerà i ricercatori che studiano i segnali che sta mandando il vulcano, per capire a che punto è il livello di rischio della zona, ma esaminerà anche tutti i sistemi con cui si sorveglia il possibile risveglio del vulcano. Ospite d'eccezione della puntata sarà il cantautore Edoardo Bennato, nato nei Campi Flegrei e da sempre impegnato a tenere i riflettori accesi sui problemi di quella zona. ei suoi spostamenti Tozzi sorvolerà la grande solfatara con un drone, poi si sposterà nella solfatara Pisciarelli, il posto dove l'attività delle fumarole è aumentata di più e andrà dentro il cratere degli Astroni, l'unico vulcano rimasto intatto e riconoscibile, fra i circa 29 contenuti nella caldera dei Campi Flegrei.
In Toscana, sulle Alpi Apuane e in Liguria, nelle Cinque Terre. Due zone del nostro paese, dove il paesaggio è stato ridisegnato dall'uomo, dove sulle montagne sono stati fatti interventi significativi, che ne hanno modificato l'aspetto ed hanno aggravato il rischio alluvionale.
I drammatici giorni dell'alluvione che, 50 anni fa, ha piegato Firenze: il geologo e divulgatore Mario Tozzi li racconta, indagando anche su quanto si è fatto finora per impedire che un disastro simile si ripet.
Cosa scatena un'onda sismica e perché il Sud Italia è esposto ai terremoti? Mario Tozzi visita una terra antica, meravigliosa ma anche fragile, l'Alta Irpinia.
In questa puntata di Fuori Luogo, il geologo e divulgatore Mario Tozzi ci porta a Venezia, una capitale fragile e segnata da molte contraddizioni.
In questa puntata Mario Tozzi si reca sull'Etna, il vulcano attivo più alto d'Europa, amato e allo stesso tempo temuto da tutti gli abitanti dell'area etnea, che sono orgogliosi della loro montagna di fuoco, ma anche inevitabilmente esposti a rischi.
Il geologo Mario Tozzi torna sui luoghi colpiti dal terremoto. Il 24 agosto di un anno fa una scossa di magnitudo 6.0 ha colpito la zona della Valle del Tronto a ridosso dei Monti Sibillini. La mattina dopo molte delle cittadine aggrappate ai monti tra il Lazio e le Marche si sono svegliate distrutte: Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto e poi Amatrice, sono stati i più colpiti dalla prima scossa a cui hanno fatto seguito altri devastanti sismi che hanno demolito quello che rimaneva dell'Alto Lazio e hanno coinvolto un'area più grande, i comuni di Norcia e di Macerata e Visso. Nessuno può più dimenticare le terribili immagini di quegli eventi e le tante vittime che il terremoto ha lasciato sotto le macerie. Dopo il primo sisma Fuori Luogo ha realizzato un reportage sulla strada del sisma, per constatare di persona quanta distruzione può portare una scossa nel cuore del nostro fragile paese.
Il made in Italy è tante cose: è arte, è saper fare, è scienza, è bellezza. Ma è anche agroalimentare. Lo sanno bene nel distretto del riso e ne ha fatto la sua missione l'ITS Agroalimentare per il Piemonte di Vercelli. Al centro dei corsi, organizzati dal CIOFS-FP Piemonte, c'è il riso con la sua storia, il suo valore, la sua identità di prodotto tipico. E lo hanno capito anche i ragazzi che studiano all'ITS: fra analisi scientifiche, trasformazione del prodotto, valorizzazione della tradizione e uno sguardo aperto in avanti si preparano a diventare gli imprenditori agricoli di domani. Con loro il made in Italy conserva radici salde e costruisce un orizzonte luminoso. In un chicco di riso c'è davvero un grande futuro.
Capita a volte di leggere dei libri che sanno dare ai nostri pensieri più profondi le parole che non abbiamo trovato mai. "La vita delle piante. Metafisica della mescolanza" è un libro insolito e intenso, un libro che unisce filosofia e botanica. Un libro che ci fa riscoprire la centralità della vita vegetale. Che cosa ci insegna la vita delle piante? Lo chiediamo al suo autore, Emanuele Coccia che insegna all'École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi e che proprio in queste pagine è riuscito a ricongiungere i suoi studi di ragazzo in un istituto tecnico agrario di provincia con il pensiero filosofico più rigoroso e profondo.
Esiste un pianeta delle piante diverso da quello degli uomini? Le piante sono intelligenti? Perché dovremmo difendere le foreste? Il viaggio di Mario Tozzi prosegue nel pianeta delle piante, ponendo attenzione al mondo vegetale e alla sua straordinaria capacità di sopravvivere ai cambiamenti. Grazie all'aiuto del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, capiremo come le piante siano capaci di propagarsi anche negli ambienti più ostili, come sappiano risolvere innumerevoli problemi di sopravvivenza, e come siano in grado di sopravvivere perfino alla ricaduta radioattiva a seguito di un'esplosione nucleare. Mario Tozzi è andato in Norvegia dove, incastonate tra fiordi e montagne, vivono in un ecosistema più che millenario decine di specie di animali, piante, funghi, licheni. Dal freddo glaciale del Nord Europa alle alte temperature del nord Africa, più precisamente in Tunisia ai margini del deserto del Sahara, nelle Oasi di Montagna dove la nazione delle piante mostra la sua straordinaria resilienza.
Rai Cultura ha intervistato Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi, docente di alfabetizzazione ecologica a Berkeley, sugli studi di botanica di Leonardo da Vinci, in occasione della Mostra La Botanica di Leonardo, inaugurata il 13 settembre 2019 a Firenze, nel Complesso di Santa Maria Novella.
Cosa sta succedendo all'articolo al Polo Nord? sembra che in quell'area si siano concentrate tutte le criticità ambientali del nostro pianeta ogg. Per esempio il cambiamento climatico che ai poli si registra molto di più che altrove. La difficoltà delle specie animali a sopravvivere come per l'orso bianco, come sappiamo, per esempio per i sapiens che vivono in condizioni estreme. Sembra che comunque che questa sia una parte molto sensibile del nostro pianeta sensibile anche per quello che riguarda le questioni ambientali.
Lucio Cavazzoni, Presidente di Alce Nero, impresa di agricoltori biologici, apicoltori e produttori fairtrade (ossia impegnati a garantire migliori condizioni di vita per i produttori dei Paesi in via di sviluppo), intervistato ad Ancona in occasione della prima edizione del KUM! Festival - Curare, Educare, Governare” parla della cura e della responsabilità che l’uomo contemporaneo deve assumersi nei confronti dell’ambiente, promuovendo un’agricoltura ecologica.
Stefano Mancuso, intervistato a Firenze il 13 settembre 2019, in occasione dell’inaugurazione della Mostra La Botanica di Leonardo, parla della crisi ecologica, che definisce il problema in assoluto più rilevante davanti al quale sia stata posta l’umanità nella sua storia, ma di cui non è stata ancora compresa la gravità.
Abbiamo assistito nel tempo alla furia del maltempo e ci siamo ritrovati a fare i conti con i danni. Ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute e campi allagati. È il momento di affrontare il fragile equilibrio ecologico e ambientale di vaste aree del nostro Paese, alle prese con cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico. Facciamo il punto con Ettore Prandini, neo Presidente Nazionale della Coldiretti.
Nuovi parassiti, malattie, degrado ambientale, inquinamento da agrofarmaci e cambiamenti climatici determinano una perdita di ricchezza floristica, fonte alimentare per le api mellifiche e le api selvatiche, determinando un disastro per la conservazione della biodiversità vegetale e quindi per gli habitat terrestri stessi.
Tozzi racconta la Nuova Zelanda, una terra in cui isolamento significa natura endemica, maggiore protezione e qualità della vita. Ci sono luoghi come White Island che sembrano mostrare la Terra dei primordi. Qui si trova un equilibrio indispensabile al pianeta intero, nonostante alcuni eccessi, come lo sviluppo intensivo dell'agricoltura e dell'allevamento. Il racconto parte dall'Isola del Sud, dove il parco nazionale del Fiordland, con i suoi paesaggi incontaminati, dà subito un'idea del ruolo preponderante della natura nel Paese. Poi le Alpi Meridionali della Nuova Zelanda, che caratterizzano un paesaggio montuoso e ricco di laghi e ghiacciai. L'Isola del Nord è invece la terra dei vulcani, con giganti addormentati pronti a risvegliarsi: qui è il calore ad alimentare lo sforzo dei neozelandesi nella produzione di energie rinnovabili e ad impatto zero.
Mario Tozzi racconta il passaggio dell'Italia da contadina a industriale, parlando dei Sassi di Matera dalle grotte scavate nel tufo e abitate fin dall'antichità, ai borghi satellite dove, nel 1953, sono stati forzatamente trasferiti tutti gli abitanti dei Sassi.
Fuori Luogo dedica uno speciale dedicato al problema della messa in sicurezza dei nostri rifiuti radioattivi. In particolare Mario Tozzi parlerà della radioattività quotidiana, quella innocua a cui siamo esposti tutti i giorni, per poi andare a vedere in quanti settori fondamentali della nostra vita si impiegano sostanze e materiali radioattivi, a cominciare dalle analisi cliniche: tac, risonanze magnetiche, scintigrafie e via dicendo, sono tutte operazioni che producono rifiuti radioattivi. Mario Tozzi andrà a vedere anche un deposito illegale di fusti radioattivi e visiterà la centrale elettronucleare di Latina, in via di smantellamento. Nel corso del programma si vedrà anche come è fatto il centro francese di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, un modello che ispirerà la costruzione di quello italiano. È già stato deciso che in Italia si costruirà un deposito unico dove verranno stoccati tutti i rifiuti contenuti nei vari siti sparsi nel paese, ma adesso rimane da trovare un posto che, seguendo dei ferrei criteri di sicurezza e condivisione, possa ospitare questo centro.
Il cambiamento climatico compromettere la salute del pianeta. A soffrirne sono anche le masse ghiacciate sulla cima delle vette alpine, come quelle del massiccio dell'Adamello e del gruppo Ortler-Cividale. Ma lo scioglimento dei ghiacci ha un effetto collaterale imprevisto: permette il ritrovamento di decine di reperti e strutture della cosiddetta "Guerra Bianca", combattuta a più di 3000 metri tra il 1915 e il 1918. Trincee, gallerie, fortini costruiti e poi anche fucili, lettere e oggetti personali dei soldati vengono ogni anno alla luce mentre si misura di quanto si stanno ritirando i ghiacciai che li avevano inghiottiti. In Val di Sole, dove passava l'antico confine tra regno d'Italia e Impero Austro Ungarico, la storia degli uomini e la storia del pianeta si legano intimamente. Le valli di ghiaccio come quelle dei grandi fiumi che per millenni hanno scavato la pianura del Veneto, sono state il teatro naturale del conflitto militare più sanguinoso del 900.
La Genova di secoli fa era una città arroccata sulle alture e i suoi cinque corsi d'acqua liberi di scorrere a mare. Successivamente la città è cresciuta, senza tenere conto dei vincoli naturali. Si è pensato di poter controllare i fiumi attraverso gli argini, ma i torrenti intombati si trasformano in trappole e la città è continuamente a rischio alluvioni. Sono 3.395 le opere anti-emergenza scaturite dagli accordi Stato-Regioni nel 2009-2010: dopo quattro anni il 78% è ancora misteriosamente bloccato.
In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, Fuori Luogo dedica la prima puntata della nuova serie al futuro del pianeta Terra e alle falsità (vere e proprie bufale) che circolano sul cambiamento del clima. Mario Tozzì viaggia nei luoghi chiave dell'Italia e nel cuore dell'Europa per spiegare come il riscaldamento globale determina in modo sempre più accelerato cambiamenti nel paesaggio, cambiamenti nel clima regionale dei paesi e trasformazioni persino nel nostro modo di vivere. In particolare si affronteranno le principali tesi di chi nega che il riscaldamento climatico globale sia un pericolo e demoliremo una per una le argomentazioni degli scettici, richiamando i dati delle ricerche internazionali, i report scientifici e anche i fatti evidenti che stanno già accadendo in molte zone del mondo.
La manutenzione del nostro patrimonio idrico richiede enormi sforzi. L'uomo lo sa da millenni, ma oggi aprire i nostri rubinetti e avere acqua limpida e potabile non ci rende abbastanza consapevoli di quanto l'acqua sia preziosa. Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Acqua. In vista di quella data, ci sono degli eventi importanti in cui si discuterà di risorse idriche, dell'importanza dello sviluppo dell'irrigazione e di esempi virtuosi di riuso delle acque, primo fra tutti il sistema delle risaie. È venuto a parlarcene Massimo Gàrgano, direttore generale dell'ANBI, l'Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela del Territorio e Acque Irrigue.