Nel 1987 nella Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo e in particolare nel rapporto Brundtland, che viene introdotto il concetto di sviluppo sostenibile. L'impegno che emergerà dalla Commissione è quello di arrivare al 2030 a migliorare in parte lo stato del nostro pianeta. Ed è da questa data che Giovanni Seminara, docente di ingegneria civile e chimica ambientale all'Università di Genova, spiega in che contesto sociale planetario si innesta il problema della sostenibilità.
Quello della povertà e disuguaglianza (e la loro evoluzione), il problema della crescita della popolazione (e la sua evoluzione), il problema delle concentrazioni urbane. E poi depauperamento della quantità e qualità delle risorse (aria, acqua, biodiversità), cambiamento climatico (innalzamento livello dei mari, crescita dei rischi di catastrofi meteo-idro-geologiche). Martina Alemanno, Responsabile della segreteria e dell'area Educazione dell'Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) sottolinea l'importanza di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e maggiori opportunità di apprendimento per tutti. Mentre Federica Gasbarro, green influencer e attivista, in prima linea per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze, ci parla degli . che per mantenere gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030, ci vuole collaborazione di tutti, sia nel settore privato che pubblico. Ognuno di noi, con piccole attenzioni nella vita quotidiana, può essere parte della soluzione.
Guido Saracco, ingegnere chimico, professore ordinario del Politecnico di Torino e direttore del Centro per le Tecnologie Future Sostenibili dell'Istituto Italiano di Tecnologia, intervistato da Rai Cultura in occasione del Festival della Scienza di Genova 2017, parla dei cambiamenti climatici minacciano il nostro ambiente e la nostra economia e di come combattere il riscaldamento globale.
In questa puntata Davide Coero Borga ospita Gianfranco Bologna, studioso, divulgatore scientifico e presidente onorario del comitato scientifico del WWF Italia. Assieme ci portano alla scoperta della cultura della sostenibilità. Per parlare di sostenibilità bisogna analizzare la complessità e mettere da parte la volontà di ridurla alla sua semplificazione. Questo è il principio che ha caratterizzato il lungo cammino del pensiero sostenibile, che in nome della finitezza del pianeta e delle sue risorse, nell'arco degli anni ha messo a punto un nuovo paradigma scientifico, sociale ed economico ed una nuova consapevolezza ecologica. Altra voce nella puntata sarà quella di Enrico Giovannini, economista, statistico e portavoce dell'ASVIS, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Iniziare a conoscere la carta fondamentale per la sostenibilità, ossia l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. È un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU. Presenta 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile fra cui temi fondamentali come la lotta alla povertà, l'eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, solo per citarne solo alcuni. Obiettivi comuni significa che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il Mondo sulla strada della sostenibilità.
Gabriel Zuchtriegel, intervistato in occasione della XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, tenutasi a Paestum dal 14 al 17 novembre 2019, parla della mostra Poseidonia città d’acqua: archeologia e cambiamenti climatici.
Davide Coero Borga ospita Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente del CNR. Insieme ci conducono alla scoperta delle nuove sensibilità promosse dall'ONU per una gestione sana e sostenibile dell'ambiente marino, della sua flora e della sua fauna. Fabio Trincardi ci fa scoprire come il Mediterraneo, con solo l'1% della superfice totale oceanica, concentra un quarto del traffico globale marino. Ci parlerà dell'inquinamento del Mediterraneo, dei pericoli sommersi, dello sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, e delle specie invasive arrivate da altri mari, anche alla luce del cambiamento climatico. La sfida oggi è continuare a sfruttare il mare, ma rispettandone l'equilibrio e proteggendone la biodiversità, per lasciare alle generazioni future la stessa ricchezza che abbiamo trovato noi. Enrico Giovannini, portavoce dell'ASVIS, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, illustra la situazione dell'Italia rispetto agli obiettivi dell'agenda 2030, Gianfranco Bologna, presidente onorario del comitato scientifico del WWF, descrive invece gli importanti studi condotti Stanford dall'italiana Fiorenza Micheli sull'impatto dell'uomo sugli oceani, mentre il meteorologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, mostra come anche un grosso ruscello di montagna abbia un impatto insospettabile ed inaspettato sul mare, dopo centinaia di chilometri di scorrimento.
Davide Coero Borga ospita Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente del CNR. Insieme ci conducono alla scoperta delle nuove sensibilità promosse dall'ONU per una gestione sana e sostenibile dell'ambiente marino, della sua flora e della sua fauna. Fabio Trincardi ci fa scoprire come il Mediterraneo, con solo l'1% della superfice totale oceanica, concentra un quarto del traffico globale marino. Ci parlerà dell'inquinamento del Mediterraneo, dei pericoli sommersi, dello sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, e delle specie invasive arrivate da altri mari, anche alla luce del cambiamento climatico. La sfida oggi è continuare a sfruttare il mare, ma rispettandone l'equilibrio e proteggendone la biodiversità, per lasciare alle generazioni future la stessa ricchezza che abbiamo trovato noi. Enrico Giovannini, portavoce dell'ASVIS, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, illustra la situazione dell'Italia rispetto agli obiettivi dell'agenda 2030, Gianfranco Bologna, presidente onorario del comitato scientifico del WWF, descrive invece gli importanti studi condotti Stanford dall'italiana Fiorenza Micheli sull'impatto dell'uomo sugli oceani, mentre il meteorologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, mostra come anche un grosso ruscello di montagna abbia un impatto insospettabile ed inaspettato sul mare, dopo centinaia di chilometri di scorrimento.
Davide Coero Borga ospita l'ingegner Luigi D'Angelo, Direttore operativo del Dipartimento Emergenza della Protezione Civile. Insieme ci spiegano cosa si intende per prevenzione e resilienza, soprattutto in relazione al concetto di futuro sostenibile. Scoprendo che il nostro Paese è, per la sua conformazione naturale e storica, una sorta di laboratorio naturale in cui sono presenti tutti i rischi possibili, fra cui quelli sismico e idrogeologico, aggravati dalla forte pressione dell'elemento antropico. Vediamo quindi, a livello globale, quanta importanza abbia la ricerca scientifica in questo campo, unita alla cooperazione internazionale. Il presidente onorario del comitato scientifico del WWF, Gianfranco Bologna, ci spiega il concetto di resilienza a partire dalla centralità degli equilibri dinamici, e la relativa capacità naturale di ricostruirli, che da 3 miliardi di anni sono la base della vita. Mentre il professor Enrico Giovannini, docente universitario e portavoce dell'ASviS, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ricorda quanto la cultura della prevenzione non sia purtroppo stata un punto di forza della nostra storia, a vantaggio però di una grande capacità di gestire le emergenze. Infine Luca Mercalli, meteorologo, docente universitario ed esperto di sostenibilità, ricorda cosa possiamo fare noi, in prima persona, per migliorare le cose. Ad esempio contribuendo a sostenere i vecchi sistemi di bonifica naturale per le piccole frane di montagna.
Il tema della sostenibilità e del contributo che la ricerca scientifica può dare al pianeta e alla vita delle persone con le più diverse applicazioni: dalle nanostrutture ai nuovi materiali, dagli accumulatori di energia al monitoraggio dell’agricoltura biologica, dalle indagini sui ghiacci polari allo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica.
Il filosofo Remo Bodei, intervistato in occasione della Lectio magistralis Trasformazioni del lavoro. Macchine, intelligenza artificiale, educazione, dedicata a Gerardo Marotta, fondatore dell'Istituto italiano per gli Studi Filosofici, a un anno dalla scomparsa, parla della teoria della crescita qualitativa del fisico austriaco Fritjof Capra, alternativa alla decrescita felice di Serge Latouche.
Roberto Marchesini parla di postumanismo, ovvero del profondo cambio di paradigma nel rapporto con la tecnologia e con la natura: le biotecnologie, la grande rivoluzione digitale e la rivoluzione darwiniana, che ha superato l’antropocentrismo disgiuntivo, mostrando come l’uomo non è più un’entità speciale, ma è fortemente correlato con tutto il resto della natura.
Vittorio Hösle, intervistato a Napoli nella sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, parla del rapporto tra economia ed ecologia. L’economia in origine era la dottrina dell’amministrazione della propria casa. L’idea era di sviluppare una teoria delle relazioni all’interno di un’unità economica come la casa in cui ci sono rapporti tra padroni e schiavi e tra i familiari. Nel secolo XVIII il concetto di economia viene allargato a quello di economia politica, e al prima cattedra di economia politica in Europa vie istituita a Napoli. L’ecologia tratta della dottrina della casa intesa come la nostra terra ed è la disciplina del rapporto dei vari organismi all’interno di un ecosistema comune.
I rapporti tra Ecologia ed Economia, un altro "nesso cruciale" dei nostri tempi. Due discipline che hanno la stessa radice, "eco", ma che nei decenni si sono distanziate molto, fino - spesso - a diventare contrapposte. Telmo Pievani ci spiega che ora, fortunatamente, le cose stanno cambiando.
Il filosofo ed economista francese Serge Latouche, ci racconta la sua idea di crisi, analizzando il rapporto tra ecologia, economia e filosofia. Durante la conferenza, svoltasi presso l'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma Tre, è emerso che quello che sta accadendo in campo ambientale, economico e sociale, è il risultato di una concezione di progresso che non tiene conto dei limiti naturali e temporali e che alla cooperazione sostituisce la competizione ed il conflitto. Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale ed una presa di coscienza urgente e di portata globale.
Alfonso Maurizio Iacono, intervistato in occasione della V edizione del Festival del Pensare, dal titolo Male nostro quotidiano, che si è svolta, dal 18 al 26 luglio 2019, a Cecina, Casale Marittimo, Guardistallo, Montecastelli Pisano, Castagneto Carducci, Bibbona e Populonia, parla del tema della complessità.
Vanno distinti i concetti di complicato e di complesso, che sono oggi ancora confusi: complicato viene da cum-plico, piego insieme e spiego insieme, come una macchina meccanica secondo il modello di Cartesio, complesso significa invece intrecciato insieme e l’elemento ulteriore è la relazione che si crea tra le parti, che è un incremento di realtà.
Questo comporta un mutamento totale del ruolo dell’osservatore, che non è più l’osservatore distaccato che può valutare tutti gli elementi meccanicamente, ma l’osservatore che entra nel contesto di osservazione. Non si tratta di soggettivismo, ma di un mutamento del concetto di oggettività.
Roberto Marchesini parla del suo saggio Tecnosfera. Proiezioni per un futuro postumano, pubblicato nel 2017 da Castelvecchi.
"A tecnosfera è un’entità sfuggente, magmatica, imprevedibile. Se fosse vero che l’essere umano ha il controllo progettuale sull’evoluzione della tecnica, la fantascienza dovrebbe essere una finestra sul futuro e l’innovazione portare a compimento il suo dettato visionario o, al limite, essere temporaneamente fermata dal gap realizzativo. Non è così. La tecnologia informatica ci ha trovato del tutto impreparati rispetto agli sviluppi che ha reso possibili, di fatto non l’avevamo prevista: negli anni Cinquanta, uno fra i tanti jingle pubblicitari recitava che nel Duemila ci saremmo spostati su razzi intergalattici e avremmo realizzato qualunque cosa tramite piccole pastiglie, ma certo nessuno prevedeva lo sviluppo personale della computing performance o le ellissi biotecnologiche".
Telmo Pievani, filosofo della scienza, titolare della prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche all’Università di Padova, intervistato al Festival della Filosofia di Modena del 2016, parla del concetto di convivenza dal punto di vista ecologico.
Fritjof Capra, in questo speciale di Memex, realizzato da Francesco Iannello, illustra i principi della scienza ecologica, analizzando i rapporti dell’ecologia con le altre discipline, in particolare con l’economia e con l’etica.
Capra, uno dei più autorevoli studiosi della nuova visione sistemica ed ecologica della vita, che deve orientare l’approccio a tutte le scienze e discipline accademiche, analizza il rapporto tra agricoltura e cambiamenti climatici, evidenziando la necessità di una agricoltura ecologica che recuperi metodi sperimentati in migliaia di anni.Un capitolo è dedicato all’analisi dei criteri da utilizzare per costruire le città del futuro al fine di migliorare la qualità della vita dei loro abitanti, un altro al drammatico problema dell’aumento incontrollato della produzione di rifiuti
Fritjof Capra, fisico e studioso della teoria dei sistemi e fondatore del Centro per l’alfabetizzazione ecologica a Berkeley in California e il chimico Pier Luigi Luisi dell'Università degli studi Roma Tre, parlano in occasione della presentazione del volume, Vita e natura: una visione sistemica, che parla dell’importanza dell’educazione ecologica per una crescita sostenibile.
Dal primo libro, Il Tao della Fisica del 1975, Capra pone al centro della sua ricerca il passaggio dalla visione del mondo meccanicista e riduzionista ad una visione sistemica ed ecologica.
L’arcivescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Giovanni Ricchiuti, intervistato in occasione della XVIII edizione dei Dialoghi di Trani, che si è tenuta dal 17 al 22 settembre 2019, parla dell’ecologia di papa Francesco. Tutto parte dall’Enciclica Laudato si' del 24 Maggio del 2015. In quella data correva la Pentecoste, la festa dello Spirito Santo che è “il respiro di Dio”, un vento nuovo. Non dobbiamo necessariamente chiamarlo Dio, ma dobbiamo scoprire un mondo nuovo che dovrebbe aleggiare sulla nostra storia e sulla nostra terra.
Il 2 ottobre 1869 nasceva a Porbandar il Mahatma Gandhi: padre della nazione indiana e della satyagraha, ossia della lotta non violenta.
Il filosofo indiano Ramjee Singh, in un'intervista dell'Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche del 1996, discute delle tematiche ecologiche, mettendole in relazione con il principio gandhiano della non violenza.
Secondo Gandhi, per non commettere violenza non basta astenersi dallo spargimento di sangue, ma è necessario evitare anche lo sfruttamento, la corruzione e tutti gli atti che compromettono l`equilibrio ecologico del pianeta. A tale proposito, gli economisti sono concordi nel prevedere una catastrofe ecologica, peggiore dell’olocausto nucleare, dovuta al progressivo assottigliamento della fascia di ozono e all`esaurimento, nel giro di cinquant’anni, delle risorse della terra. Nell’ultimo secolo, l’umanità ha consumato troppo, anche i beni delle generazioni future, e lo stile di vita consumistico, in passato prerogativa solo di pochi, è adesso una regola di vita per tutti. La terra, come affermava Gandhi, può dare abbastanza per soddisfare i nostri bisogni, ma non la nostra ingordigia.
Rai Cultura, in collaborazione con L’Accademia Nazionale dei Lincei, presenta 16 puntate sul clima e il cambiamento climatico in un momento storico in cui il complesso delle condizioni muta repentinamente in ogni angolo del pianeta.
L’emergenza clima, ormai divenuta a tutti gli effetti una piaga mondiale da contrastare, passa necessariamente attraverso delle adeguate misure politiche atte a diminuire, in un arco temporale ristretto, le emissioni di gas nell'atmosfera in maniera sostanziale.
Parleremo dei mutamenti climatici degli ultimi anni e del lontano passato facendoci spiegare da illustri accademici cosa fa cambiare il clima, i cambiamenti osservati negli ultimi 50 anni, le sorgenti di gas serra e com'è cambiato il clima negli ultimi 700 milioni di anni.
Si svelerà la complessità del clima, i processi di variabilità naturale, l’attribuzione delle cause del riscaldamento globale e le proiezioni di clima futuro.
Si indagheranno gli impatti e i rischi: il clima e la qualità dell’aria, il clima e la salute, il clima e la biodiversità.
Cercheremo di rispondere alle domande sul nostro prossimo futuro:
"Che fare? Quale energia utilizzare? Quale politica? Quale economia?"
Curiosità, aneddoti e dati raccontati da scienziati, divulgatori ed esperti della materia per raccontare i grandi punti di svolta, per rivelare il piacere della ricerca, il gusto della scoperta, l’emozione del sapere.