Introdotto da Carlo Lucarelli, con gli interventi degli storici Mario Isnenghi, Nicola Labanca e Paolo Pozzato, il filmato racconta la Strafexpedition, ovvero la spedizione punitiva sul fronte italiano del maggio-giugno 1916, pianificata e fortemente voluta dal capo di stato maggiore austriaco Conrad von Hotzendorf, da sempre teorico della guerra all’Italia.
L’Italia, che si aspettava un’offensiva sull’Isonzo, viene colta del tutto impreparata dall’attacco proveniente dal Trentino.
Oltre al filmato, il modulo presenta immagini e testi che documentano l’andamento delle operazioni, durate circa un mese.
Documento: I bollettini di Cadorna
I comunicati ufficiali dello Stato Maggiore Italiano, relativi ai primi giorni dell’offensiva, mascherano l’entità dei successi dell’esercito austriaco la cui azione provoca, in realtà, il crollo dei capisaldi della linea di difesa italiana.
Documento: La Stampa, 24 Maggio 1916
Anche su La Stampa la sconfitta italiana viene comunicata con toni molto mitigati e si parla di “lento e ordinato ripiegamento in Valsugana”.
Documento: Leonida Bissolati, Diario di guerra
Molto più esplicito invece è l’onorevole Leonida Bissolati che, in visita al fronte, nel suo diario individua con chiarezza le ragioni della disfatta italiana.
Documento: La Stampa, 3 giugno 1916
Sul giornale continua la cronaca dell’aspra battaglia, si parla di resistenza italiana e di tenuta sul Monte Cengio. Nella stessa giornata del 3 giugno quest’ultimo viene in realtà perso. Da questo momento, però, anche grazie all’arrivo delle riserve italiane, l’offensiva austriaca comincia a perdere slancio.
Tra le immagini di questo modulo, una cartina della battaglia, una foto di profughi provenienti dalla zona di Arsiero, conservata dal Museo Civico del Risorgimento di Bologna, e una foto del Forte Corbin (occupato dagli austriaci) proveniente dal Museo Corbin.
Il secondo anno di guerra sul fronte italiano è caratterizzato da una violenta offensiva austriaca sferrata nel Trentino e dal proseguimento delle operazioni sull’Isonzo. Conrad, capo di stato maggiore austro-ungarico dal 1906 al 1911 e dal 1912 al 1917, mette a punto un piano che prevede di irrompere dalle forti posizioni a sud di Trento e di raggiungere la pianura padana tra Verona e Vicenza, prendendo così alle spalle le forze schierate a est. Per inciso, Conrad aveva suggerito di attuare lo stesso piano in precedenza all’Imperatore Francesco Giuseppe pochi anni prima. La Strafexpedition (o spedizione punitiva, come viene battezzata dagli austriaci) inizia il mattino del 15 maggio 1916 su un fronte di circa 40 km dalla Val Lagarina alla Valsugana. I combattimenti si concentrano sugli altipiani di Tonezza e Asiago, dove le truppe italiane sono costrette a indietreggiare nonostante la strenua resistenza opposta soprattutto nei settori del Coni Zugna, Passo Buole, Pasubio, Cengio, Cimone. Il 27 maggio gli austriaci conquistano Arsiero e il giorno dopo Asiago: l’invasione verso Schio e Bassano sembra inevitabile. Ma il rapido concentramento di rinforzi fatti affluire da altri fronti permette al comando supremo italiano di arginare la pressione avversaria sull’estremo limite degli altipiani. Ai primi di giugno l’inizio di un nuovo attacco russo in Galizia costringe Conrad a trasferire parte delle truppe schierate nel Trentino e l’offensiva si esaurisce.
(Museo Forte Corbin)
(Museo Civico del Risorgimento Bologna)