Introdotto da Carlo Lucarelli, con gli interventi della storica Giovanna Procacci, il filmato affronta il tema della prigionia e della morte per fame dei soldati italiani catturati dal nemico. I morti, in numero di 100.000, su un totale di seicentomila militari fatti prigionieri nel corso della guerra, si contano soprattutto tra i soldati semplici che, a differenza degli ufficiali, oltre a patire la fame per le scarsissime razioni alimentari, sono costretti a turni di lavoro pesantissimi. Il destino dei prigionieri appare ancora più crudele a fronte della deliberata indifferenza delle autorità italiane che non fecero nulla per alleviare le condizioni degli internati, ritenendo che gran parte di loro si fosse, di fatto, arresa al nemico per sottrarsi al dovere di combattere.
Accanto alle terribili immagini e testimonianze contenute nel filmato, presentiamo un'altra breve selezione di documenti.
Documento: Giovanna Procacci, Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra
Oltre alle lettere di due ufficiali prigionieri in Austria, riportate dall'autrice in appendice al suo libro, presentiamo la testimonianza di un osservatore che descrive la situazione ben più drammatica dei non graduati rinchiusi nei campi.
Documento: Bonaventura Tecchi, Baracca C
Nell'affettuoso ed ammirato ritratto di Carlo Emilio Gadda fatto dal suo compagno di prigionia Bonaventura Tecchi, il tema della fame è sempre presente sullo sfondo, sebbene entrambi avessero goduto del miglior trattamento riservato agli ufficiali.
Le immagini presenti nel modulo provengono dall’archivio dell’Imperial War Museum.
Durante la Grande Guerra, per molti soldati la vita in trincea, così come la prigionia, si rivelò un’esperienza piuttosto difficile. La mancanza di riscaldamento nelle baracche e di vestiti adatti rendeva insopportabile il freddo pungente ed il rancio era scadente. Altri invece, convinti interventisti e patrioti, soffrirono per l'impossibilità di agire per la fame. Carlo Emilio Gadda, catturato nei pressi di Caporetto e convinto interventista, ha lasciato una preziosa testimonianza di questo durissimo periodo. Gli stenti, la fame, il freddo e le malattie furono le principali cause di un enorme numero di decessi.
Colonna di prigionieri, novembre 1917 (Imperial War Museum)
Prigionieri a Cavidale, novembre 1917 (Imperial War Museum)
(Imperial War Museum)