Il filmato, introdotto da Carlo Lucarelli, con l’intervento degli storici Luciano Canfora, Giovanni De Luna e Mario Isnenghi affronta la spinosa questione dell’atteggiamento di buona parte del mondo intellettuale europeo di inizio secolo di fronte allo scoppio della guerra. Molti aderirono acriticamente al coro patriottico che, soprattutto all’inizio, caratterizzò la discesa in campo di tutti i paesi belligeranti. Altri si spinsero ad esaltare la guerra o ad auspicarla come forza rigeneratrice di società corrotte dal benessere o come strumento per raddrizzare vecchi torti, rivendicare nuove acquisizioni territoriali, affermare antichi diritti nazionali.
A corredo del filmato alcuni documenti e immagini che ben rappresentano questo clima culturale:
Documento: Programma politico futurista, pubblicato su “Lacerba” del 15 ottobre 1913
Accanto al culto del progresso, della modernità e della velocità si elencano tra i punti del programma, l’espansione coloniale, l’irredentismo, il potenziamento delle forze armate.
Documento: Sintesi Futurista della Guerra, 20 Settembre 1914
Mentre le forze contrapposte si trincerano per cominciare la loro interminabile guerra di attrito sul fronte occidentale, nell’Italia ancora neutrale, Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo e Piatti tornano a glorificare la guerra come sola igiene del mondo e riassumono, a modo loro, le ragioni del loro schierarsi in favore della partecipazione dell’Italia alla guerra a fianco dei paesi dell’Intesa.
Documento: Lettere di Gaetano Salvemini dell’ agosto 1914
Di tutt’altro tenore l’interventismo di Gaetano Salvemini, intellettuale socialista, democratico e federalista che invoca la guerra in nome della democrazia internazionale contro l’imperialismo ed il militarismo teutonico.
Documento: Contro diritto e verità, Thomas Mann, Berlino 1918
Si tratta di un saggio in cui lo scrittore tedesco riflette a mente fredda sulla sua immediata adesione alla guerra, rivendicando il diritto dell’artista e del poeta di sentire al modo primitivo del popolo, di essere un patriota.
Una delle circostanze più sorprendenti della prima guerra mondiale è l’entusiasmo con cui viene accolta, al suo scoppio, da schiere di intellettuali, tra cui alcuni dei più grandi nomi della cultura europea. In Italia sono i futuristi, i giovani che scrivono sulla rivista Lacerba ma anche Salvemini e molti dei suoi amici democratici e mazziniani ad auspicare la guerra rigeneratrice di una società stanca e corrotta. Dall’altra parte, per la pace o per la neutralità, prendono posizione solo gli esponenti del vecchio ordine, come Benedetto Croce, e quelli del proletariato e del mondo cattolico e contadino. Intervengono nel filmato gli storici Luciano Canfora, Giovanni De Luna e Mario Isnenghi.
Sintesi futurista della guerra