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Grande Guerra

1914. Neutralisti e interventisti

Intro

Il filmato, introdotto da Carlo Lucarelli con gli interventi degli storici Mario Isnenghi e Giovanni Sabbatucci, delinea gli opposti schieramenti che si scontrarono nell’Italia del periodo della neutralità, dall’agosto del 1914 al maggio del 1915: gli irredentisti, i repubblicani , alcune frange della sinistra riformista e radicale, fra cui i sindacalisti rivoluzionari, e, dall’autunno del 1914 anche l’ex direttore de “l’Avanti!”, il socialista massimalista Benito Mussolini, e buona parte del mondo intellettuale in favore dell’intervento a fianco dell’Intesa; i nazionalisti, dopo aver premuto per la guerra con la Triplice, capovolgono il fronte; liberali giolittiani, i socialisti e i cattolici per la neutralità.

Oltre al filmato, presentiamo alcuni documenti rappresentativi delle diverse posizioni:

Documento: L’Avanti, 31 luglio 1914

Diretto da Benito Mussolini, il quotidiano socialista non solo difende ancora la tradizionale posizione pacifista e internazionalista del partito, ma ritiene che il conflitto manterrà una dimensione locale perché è il capitalismo stesso, arrivato ad una fase di sviluppo sovranazionale, a non poter sopportare una guerra generalizzata.

Documento: Il Popolo d’Italia, 15 novembre 1914

Sono passati solo pochi mesi e Mussolini, capovolte le proprie convinzioni e costretto a lasciare l’Avanti, dirige un quotidiano nuovo di zecca, “Il Popolo d’Italia”, espressione dell’ala più avanzata dell’interventismo di sinistra che chiede l’ingresso dell’Italia in guerra a fianco dell’Intesa e contro le forze della reazione, rappresentate dagli Imperi Centrali.

Documento: Giovanni Giolitti, Memorie della mia vita

Nelle sue memorie, Giolitti ricorda le ragioni che l’avevano reso un convinto fautore della neutralità: la corretta previsione di un conflitto lungo, dai costi elevatissimi; la possibilità di ottenere concessioni dall’Austria interessata a non aprire un secondo fronte di guerra a Sud; l’assenza di primari interessi nazionali per l’Italia da tutelare con l’ingresso in guerra.

Documento: Giovanni Papini, Supplica a Franz, in “Lacerba”, 15 aprile 1915

Nel suo ironico articolo pubblicato su “Lacerba” nell’aprile del 1915, Giovanni Papini, esponente dell’ala più aggressiva dell’interventismo italiano, invoca l’attacco austriaco all’Italia per convincere finalmente il paese a porre fine agli indugi e a schierarsi a fianco dell’Intesa.

Le immagini di questo modulo sono di vari giornali e riviste dell’epoca

1914/1915 - Neutralisti e interventisti

Allo scoppio del conflitto l'Italia si dichiara neutrale, ma le forze politiche e l'opinione pubblica sono divise sul problema dell'intervento in guerra contro gli imperi centrali. Nazionalisti, conservatori ed alcune frange del movimento operaio propendono per l'intervento; la maggioranza dello schieramento liberale, cattolici e socialisti sono per mantenere la neutralità.

Intro

L'Avanti

31 luglio 1914



Il Popolo d'Italia

15 novembre 1914


La Domenica Illustrata, 30 maggio 1915

La Domenica Illustrata, 30 maggio 1915

Giovanni Giolitti

Memorie della mia vita


Manifestazioni interventiste a Roma

The Daily Mirror, gennaio 1915

Il Secolo XX, Luglio 1915


Giovanni Papini

Supplica a Franz