Presentato da Carlo Lucarelli, con i contributi di Mario Isnenghi, Nicola Labanca e Paolo Pozzato, il filmato racconta la prima vera vittoria italiana della guerra che portò alla presa di Gorizia. Cominciata il 6 agosto del 1916, la VI battaglia dell’Isonzo prende il via con un attacco in forze dell’esercito italiano che coglie di sorpresa gli Austriaci, ancora intenti a trasferire truppe e armi dal Trentino, dove si è da poco conclusa la loro “Strafexpedition”. Ammaestrato da più di un anno di attacchi inconcludenti, il comando supremo ha stavolta preparato con cura l’operazione, rafforzando sia gli effettivi che l’artiglieria e sfruttando il fattore sorpresa. Nonostante il valore simbolico della liberazione dell’irredenta Gorizia ed il suo effetto tonificante sul morale del paese, anche stavolta la battaglia non produce risultati strategicamente decisivi.
Documento: La Stampa, 9 agosto 1916
Il successo italiano viene debitamente esaltato dal quotidiano torinese che riferisce tutti i particolari dell’azione militare
Documento: Bollettino ufficiale
Datato 5 gennaio 1917, il documento rievoca il ruolo della brigata Pavia e in particolare le gesta di quattro dei suoi volontari nella presa di Gorizia.
Documento: Luigi Capello, Note di guerra
Protagonista della battaglia, il generale Capello, comandante del VI corpo d’armata, ricorda, in queste sue memorie di guerra, la preparazione e l’esecuzione dell’attacco italiano che porta alla conquista del Sabotino e del San Michele, oltre che della città di Gorizia. Con accento molto polemico nei confronti di Cadorna, il generale rimprovera il Comando Supremo di non avergli fornito i mezzi per proseguire l’avanzata ben oltre Gorizia.
Documento: Proclama di Vittorio Emanuele per la presa di Gorizia
Il 10 agosto il re si congratula con i suoi soldati per i risultati raggiunti.
Le immagini di Gorizia e dei suoi dintorni presentate in questo modulo, vengono dal Museo Civico del Risorgimento di Bologna e dalla rivista L’Illustrazione Italiana.
Il 1916 si apre in un clima di grande incertezza. Nessuno dei contendenti sul fronte italiano riesce ad infliggere all'avversario il colpo decisivo, né si riscontra un risultato effettivo sul piano militare. Finalmente l’'8 agosto crolla la difesa austriaca e le truppe italiane liberano Gorizia, la città simbolo, con Trieste, dell’irredentismo e dell’unità nazionale. La presa di Gorizia richiede un notevole tributo di sangue e rappresenta la prima vera vittoria dell’esercito italiano nella Grande Guerra. Questo galvanizza l'opinione pubblica e alza il morale delle truppe guidate dal generale Luigi Cadorna.
L'Illustrazione Italiana, 20 agosto 1916
Museo Civico del Risorgimento, Bologna