Alberto Sordi e la Radio
Dagli esordi con "Oplà" a "Radio Due Gran Varietà"
Nella seconda metà degli anni Quaranta Alberto Sordi, escluso dai corsi della Filodrammatica per via del suo accento "troppo romano", esordisce alla radio con un programma che si intola Oplà e subito dopo Il Rosso e il Nero, primo varietà radiofonico di successo che nel 1954 venne riproposto anche in Tv da Corrado Mantoni. Nasce qui uno dei primi personaggi del popolato mondo delle caricature inventate da Sordi, il petulante e balbuziente Signor Dice. La vera popolarità radiofonica arriva nel 1948 con Vi parla Alberto Sordi, trasmesso sulla Rete Rossa il giovedì alle 21.15, fino alla primavera del 1949 e poi nel novembre del 1949 fino al marzo del 1950 in prima serata.
Partono alla radio anche l'indimenticabile Mario Pio (Scusi con chi parlo, con chi parlo io...), il Compagnuccio della parrocchietta (che Vittorio De Sica nel 1951 volle portare al cinema) e Il conte Claro, un nobile decaduto che declamava con voce chioccia "Buongiorno a tutti. Questo è il mio motto: buongiorno! Null’altri che buongiorno! Comprendi l’importanza?". Grazie a lui Sordi, nel 1949 e nel '50, fu premiato con la Maschera d'argento per la migliore interpretazione radiofonica.
La riconoscenza nei confronti della sorella maggiore della tv, riportò Alberto Sordi negli studi di via Asiago a Roma alla fine degli anni Sessanta con il programma Radio Due Gran Varietà (1966 - 1979). Fu l'occasione per riproporre i suoi personaggi più famosi, Mario Pio e il conte Claro, basandosi sui testi originali delle scenette e contando su una spalla d'eccezione: l'attore Gianni Agus.
La voce di Sordi alla radio si può riascoltate sul sito di Rai Radio2 in podcast.
Partono alla radio anche l'indimenticabile Mario Pio (Scusi con chi parlo, con chi parlo io...), il Compagnuccio della parrocchietta (che Vittorio De Sica nel 1951 volle portare al cinema) e Il conte Claro, un nobile decaduto che declamava con voce chioccia "Buongiorno a tutti. Questo è il mio motto: buongiorno! Null’altri che buongiorno! Comprendi l’importanza?". Grazie a lui Sordi, nel 1949 e nel '50, fu premiato con la Maschera d'argento per la migliore interpretazione radiofonica.
L’esperienza radiofonica si conclude con Il teatrino di Alberto Sordi, un programma ricco di sketch, in onda sul Secondo Programma. Durò pochi mesi perché ormai Sordi era diventato l'oggetto del desiderio di molti dei maggiori registi cinematografici italiani, a cominciare da Federico Fellini.I personaggi positivi li scartava a priori. Era talmente convinto che i difetti degli italiani andavano descritti e sviscerati per cui era sempre alla ricerca di personaggi cosiddetti negativi, ma che, artisticamente diventavano archetipi o metafore
Ettore Scola
La riconoscenza nei confronti della sorella maggiore della tv, riportò Alberto Sordi negli studi di via Asiago a Roma alla fine degli anni Sessanta con il programma Radio Due Gran Varietà (1966 - 1979). Fu l'occasione per riproporre i suoi personaggi più famosi, Mario Pio e il conte Claro, basandosi sui testi originali delle scenette e contando su una spalla d'eccezione: l'attore Gianni Agus.
La voce di Sordi alla radio si può riascoltate sul sito di Rai Radio2 in podcast.