E pensare che tutto cominciò con una bocciatura. Sì, per Alberto Sordi la strada che lo porterà al successo parte proprio da un insuccesso. Era il 1936 quando l'Accademia dei Filodrammatici, per via del suo accento romano troppo marcato, lo esclude dai suoi corsi. Il cammino per arrivare a diventare uno degli interpreti più grandi del cinema italiano, si fa tortuoso. Anche i tentativi per intraprendere la carriera di attore senza passare per una scuola di recitazione, gli concedono qualche comparsata a Cinecittà, niente di più. Ma Alberto non molla. E’ con la Radio che, alla fine degli anni Quaranta, ottiene i primi, veri riconoscimenti. Negli esordi radiofonici Oplà (1947) e Rosso e nero, già prendono forma i personaggi che diventeranno il suo marchio di fabbrica sul grande schermo: dal petulante Signor dice a Mario Pio, dal “compagniuccio della parrocchietta”, al conte Claro. La notorietà arriverà con il programma Vi parla Alberto Sordi, trasmesso sulla Rete Rossa a partire dal 1948. Nel frattempo Sordi vince un concorso per doppiatori indetto dalla Metro Goldwin Mayer e diventa la voce italiana di Oliver Handy, l’attore americano che interpreta Ollio. Finalmente nel 1950 ottiene il suo primo ruolo da protagonista nel film di Roberto Savarese Mamma mia che impressione!. Fu un flop ma attirò l’attenzione di Federico Fellini che, due anno dopo, lo sceglie come attore principale per interpretare Lo sceicco bianco (1952) e lo riconferma nel 1953 ne I vitelloni (Leone d’argento a Venezia). Con il film Un giorno in pretura di Steno nasce il personaggio di Nando Moriconi, l' 'americano' protagonista di Un americano a Roma (1954). Seguono film celeberrimi tra cui L’arte di arrangiarsi (1955) di Luigi Zampa, Lo scapolo d'oro (1956) di Antonio Pietrangeli, con cui riceve il suo primo Nastro d'Argento come miglior interprete protagonista, Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi e Il vigile (1960), di Luigi Zampa, dove crea uno dei suoi personaggi più divertenti, Otello. Nel 1959 è protagonista insieme a Vittorio Gassman de La grande guerra (1959) di Mario Monicelli con cui vince il Nastro d'Argento e il David di Donatello. Nel 1965 esordisce dietro la macchina da presa con Fumo di Londra. Nel 1968 è Il medico della mutua diretto da Luigi Zampa e gira con Ettore Scola Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?. Con Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971), Lo scopone scientifico (1972), Polvere di stelle (1973) e Un borghese piccolo piccolo Sordi conferma il suo talento di attore a tutto tondo, non solo comico. Nel 1980 è il Marchese Onofrio del Grillo Duca di Bracciano nella pellicola di Mario Monicelli Il Marchese del Grillo e nello stesso periodo accanto a Monica Vitti gira Io so che tu sai che io so. Nel 1982 inizia il sodalizio con un giovane artista, Carlo Verdone. Con lui gira In viaggio con papà (1982) e Troppo forte (1986). Il suo pubblico e tutta l'Italia lo piangono il 25 Febbraio 2003.