Cinzia Sciuto.  Non c'è fede che tenga

Manifesto laico contro il multiculturalismo

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        Cinzia Sciuto, intervistata in occasione del Festival della saggistica Passaggi, che si è svolto a Fano dal 26 al 30 agosto 2020, parla del suo saggio Non c’è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo, pubblicato da Feltrinelli nel 2020. 
        Multiculturalismo è una parola ingannevole, perché fa pensare all’incontro di culture, ai ristoranti etnici, ma le culture si portano dietro anche diritti e tradizioni che molto spesso sono in contrasto con il percorso di conquista dei diritti civili.

        Il multiculturalismo tende alla semplificazione in quanto dimentica che le culture non sono oggetti uniformi, ma processi sociali in continua evoluzione e che hanno al loro interno elementi contraddittori. Per esempio, l’occidente ha prodotto i diritti umani ma anche i totalitarismi, per cui la cultura occidentale è sempre una scelta etica e politica del soggetto.

        A queste contraddizioni del multiculturalismo si può rispondere in due modi, o con un atteggiamento nazionalista, di chiusura identitaria, oppure con una risposta universalistica e laica che mette al centro i diritti umani delle singole persone, che si portano dietro le proprie appartenenze culturali.

        Non basta più che lo Stato democratico abbia un atteggiamento di neutralità nei confronti delle diverse culture o religioni, ma esso deve farsi carico di porre in essere tutte quelle condizioni, per esempio garantendo un’educazione laica, gratuita e pubblica per tutti, che mettano il singolo individuo nelle condizioni di poter determinare davvero la propria vita e, se lo desidera, di emanciparsi dalla propria cultura di appartenenza. 


        Filosofa, giornalista, redattrice di MicroMega e collaboratrice del portale di informazione europeo NewsMavens. Si occupa principalmente di diritti umani, laicità e femminismo. È autrice di: Non c’è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo (Feltrinelli, 2018) e La Terra è rotonda. Kant, Kelsen e la prospettiva cosmopolitica (Mimesis, 2015). Il suo blog è Animabella. 
         

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