Franco Gallo. Il rapporto tra Stato e Regioni

Rivedere la riforma del Titolo V della Costituzione 

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        Il professor Franco Gallo, Socio Linceo, Presidente emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, intervistato in occasione della conferenza organizzata dalla Fondazione I Lincei per la Scuola e tenuta presso l’Accademia dei Lincei il giorno 8 giugno 2021, dal titolo Può la democrazia digitale sostituire la democrazia rappresentativa?, parla della riforma del Titolo V della Costituzione del 2001. 
        La normativa fu votata molto frettolosamente dai partiti di maggioranza per venire incontro alle aspettative dei partiti che volevano una riforma federalista. Molti giuristi hanno sempre sostenuto che l’a. 117, che contiene l’elencazione delle materie di competenza statale e regionale dovrebbe essere integrato e modificato. Allo Stato andrebbero attribuite nuove competenze che oggi sono delle Regioni. Ma il vero problema si pone con il terzo comma dell’a. 116 che prevede il regionalismo differenziato, nel momento in cui tre regioni settentrionali hanno proposto di attuarlo, chiedendo maggiore autonomia. In questa ottica si crea un sistema differenziato solo per alcune regioni mettendo in crisi ancora di più il sistema, dimenticando che:

         Il problema italiano è quello di riequilibrare il divario tra nord e sud, secondo principi di equità, evitando ulteriori differenze in termini di livelli essenziali tra le regioni settentrionali e quelle meridionali. 

        Il rapporto tra Stato e Regioni dovrebbe essere meglio regolato, dando alle Regioni potestà normativa e autonomia finanziaria, che è legata alla loro attività di sviluppo dei principi, che però deve essere sempre lo Stato a fissare. 

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