Nicola Benois racconta il "suo Boris Godunov"

Da "Il Ventaglio", 1960

Video Player is loading.
Duration -:-
Tipo di Streaming LIVE
 
1x
    • Capitolo
    • descriptions off, selected
    Caricato: 0%
    00:00:00
    Caricato: 0.00%
    Orario attuale 0:00
    Tempo rimanente -:-
      • Senza sottotitoli, selected

      Next Episode
      CONTINUA A GUARDARE
      VAI AL VIDEO SUCCESSIVO
      Prossimi Video

      Highlights

        Audio
        Sottotitoli
        Velocità
        Qualità
        Vuoi interrompere la riproduzione?
        Se il programma che stai guardando non è più in onda, la funzione Restart non sarà più disponibile.
        Pause
        Pubblicità (0 di 0): 0
        Ignora annuncio
        Il Ventaglio” fu tra le prime rubriche di cultura e spettacoli della Rai. Era a cura, come riporta il “Radiocorriere TV” dell’epoca, “di Corbucci e Grimaldi. Scene di Gianni Villa. Orchestra diretta da Mario Bartolazzi. Regia di Vito Molinari”. 

        La clip proposta è estratta dalla puntata trasmessa mercoledì 9 marzo 1960 alle 21,00 dall’allora unico canale televisivo della Rai. Tra i vari servizi, quella sera ce n’era uno dedicato a Boris Godunov, che vedeva protagonisti il basso Nicola Rossi-Lemeni e l'Orchestra Sinfonica di Milano della Rai diretta da Armando Gatto.

        A presentare il servizio fu chiamato Nicola Benois, pseudonimo di Nicolaj Aleksandrovič Benua (1901-1988), pittore e disegnatore russo naturalizzato italiano, scenografo principale del Teatro alla Scala dal 1937 al 1970. 

        Il padre, Aleksandr, artista e critico d’arte, era stato direttore scenico del Teatro Mariinskij (dove Musorgskij aveva presentato per la prima volta Boris Godunov) e conservatore della galleria degli antichi maestri nel Museo dell'Ermitage (1918-1926). Lo stesso Nicola, prima di migrare a Parigi (1923), aveva lavorato come scenografo per alcune delle produzioni di opera e balletto di quel teatro. In Francia collaborò, così come aveva fatto il padre precedentemente, con Sergej Djagilev per alcune delle produzioni della compagnia dei Ballets Russes. Nel 1926, Arturo Toscanini lo chiamò a realizzare le scene per il Boris Godunov scaligero.
         

        Condividi