Rai Arte vi propone uno speciale costruito intorno a tre artisti italiani, un sudafricano, un belga, un'americana e un cinese e un francese. Cosa hanno in comune? Tutti prediligono l’uso della gamma di colori che si trovano tra il bianco e il nero.
Hans Op de Beeck, artista belga di fama internazionale che di giorno si circonda di un cospicuo numero di assistenti, utilizza gli acquarelli quando gli capita di lavorare di notte, da solo nel suo studio, creando meravigliosi paesaggi – tra i quali lo sfondo di questo speciale. Come potete constatare voi stessi, nell'intervista che l’artista ha rilasciato a Rai Cultura, le sue installazioni, i suoi film e le sue animazioni ci riportano a mondi in bianco e nero.
Gli ambienti proposti da Federico Pietrella, italiano che da anni vive a Berlino, si presentano come un grande insieme visto a distanza. Avvicinandoci ai quadri, entriamo però in un'epoca contemporanea a quella in cui vissero e dipinsero i pittori impressionisti. Scopriamo infatti che le opere sono state realizzate minuziosamente con i timbri datari – usati con frequenza nel secolo scorso - che l’artista cambia giorno dopo giorno, per proporci, nell’opera finita, la possibilità di risalire alla data iniziale e finale della sua creazione.
William Kentridge, bianco, cresciuto in un Sudafrica fortemente afflitto dall’Apartheid, sviluppa tutta la sua creazione artistica intorno al bianco e nero, come fa Yan Pei-Ming, cinese che vive Francia, oggi considerato uno dei maggiori artisti contemporanei, le cui opere sono presenti nelle più grandi collezioni francesi e internazionali. I suoi lavori, realizzati su tele di grandi dimensioni, sono caratterizzati da pennellate vigorose e rigorosamente in bianco e nero anche se, negli ultimi anni, usa sempre più frequentemente colori aggiuntivi.
Andrea Chiesi si attiene, invece, strettamente alla scala tra il bianco e il nero, proponendoci sfumature incredibili e dipingendo luoghi abbandonati dall’uomo: relitti industriali come gasometri, ponti, periferie, stazioni, parchi giochi ma anche archivi, biblioteche e corridoi. L’assenza umana colpisce allo stesso modo nei piccoli dipinti di Gretchen Scherer, la giovane americana che rappresenta raffinati e intriganti interni di fantasia prevalentemente in bianco e nero.
L’italiana Giulia Andreani, che vive a Parigi, predilige il grigio payne, un colore grigio scuro che tende al blu, con il quale fa rinascere frammenti di storia.
Conduce l’osservatore a un’esperienza visuale di altri tempi, in un’epoca di foto in bianco e nero, ma anche di foto scattate allo schermo televisivo che appaiono con una forte dominante sui toni del blu, spesso alla base dei suoi lavori.