Il Maestro
Franco Battiato è morto a 76 anni. Da anni sulle sue condizioni di salute c’era un certo riserbo, ma si sapeva che non erano buone. L’annuncio della morte è arrivato dalla famiglia, che ha aggiunto che i funerali si terranno in forma privata.
Era nato a Ionia, in provincia di Catania, il 23 marzo 1945. Amatissimo dal pubblico di ogni età, il padre della moderna canzone italiana non ha mai amato la vita mondana e da tempo aveva trasferito la sua residenza nell'eremo siciliano di Milo, alle pendici dell'Etna. Per molti anni suo vicino di casa è stato il collega Lucio Dalla.
Tra gli anni Settanta e Ottanta Battiato è stato tra i più originali e innovativi artisti italiani, raggiungendo un grandissimo successo in particolare con il disco
La voce del padrone (1981), nel quale erano contenute alcune delle sue canzoni più celebri come
Cuccurucucù e
Centro di gravità permanente. Ha prodotto una grande quantità di dischi, esplorando vari generi, dal pop al progressive rock alla musica sperimentale ed elettronica, accompagnandoli con testi notoriamente ricercati (molti dei quali in collaborazione col filosofo Manlio Sgalambro) che sono diventati un vero e proprio genere letterario.
Nell'ottobre 2017 si era ufficialmente ritirato dalle scene, non prima però di aver pubblicato un ultimo album,
Torneremo ancora, registrato nell'estate del 2017 durante le prove del tour con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra diretta da Carlo Guaitoli.
Juri Camisasca, co-autore del singolo che dà nome all'album, dichiara:
Torneremo ancora è un pezzo sull’universalità della migrazione. Siamo tutti migranti fin quando non torneremo a casa alla nostra dimora ultima, come ci insegnano diverse religioni e discipline, a partire da quelle orientali.
Quando Battiato canta le ultime parole, quel "
torneremo ancora ancora e ancora" e la voce s’incrina, il pezzo svela la sua natura: racconta l’ultima migrazione dello spirito con la fragilità propria della condizione umana.