Inventore della Grammatica della fantasia, autore delle Favole al telefono, creatore di meravigliose filastrocche, giornalista impegnato politicamente, Gianni Rodari nasceva 100 anni fa, il 23 ottobre 1920. Rai Letteratura gli dedica uno Speciale con due lunghe interviste in cui parla di sé, dei suoi maestri letterari, del suo rapporto con i bambini; una puntata di Italiani di Paolo Mieli che ne ricostruisce il pensiero a partire dalla Grammatica della fantasia per poi risalire alle opere precedenti; un intervento di Pino Boero, suo grande conoscitore; un contributo di Bernard Friot, da molti indicato come l’erede della sua capacità di inventare storie per bambini; e una testimonianza di Ascanio Celestini. Per finire un fumetto, che Rodari considerava un mezzo straordinario di narrazione, lo celebra unendo i disegni di Silvia Rocchi alle parole dello stesso Rodari, scritte nel 1952 in un suggestivo reportage sulla vicenda politica e umana di 300 minatori: I sepolti vivi.
Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d’Orta. Il padre fa il fornaio e muore di broncopolmonite quando lui ha dieci anni. La famiglia torna allora a Gavirate, il paese della madre. Entra in seminario per frequentare il ginnasio, nel 1933 si ritira e passa alle magistrali dove si diploma a 17 anni. Nel 1935 s’iscrive all'Azione Cattolica. Nel 1936 pubblica otto racconti sul settimanale cattolico “L'azione giovanile”. Nel 1939 si iscrive all’Università cattolica di Milano, alla facoltà di lingue. Abbandona dopo alcuni esami e inizia ad insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro. Subito dopo la caduta del fascismo si avvicina al Partito Comunista, a cui s’iscrive nel 1944 e partecipa alla Resistenza. Viene chiamato a dirigere il giornale "Ordine Nuovo", nel 1947 passa all’Unità a Milano, dove diventa in breve inviato speciale. Comincia a scrivere racconti per bambini. Nel 1950 il Partito lo chiama a Roma a dirigere il settimanale per bambini, il "Pioniere" che esce a partire dal 1950. Nel 1952 compie il primo dei suoi viaggi in Urss. In quegli anni pubblica Il libro delle filastrocche e il romanzo di Cipollino. Nel 1953 sposa Maria Teresa Feretti, dalla quale ha la figlia Paola. Dal settembre 1956 al novembre 1958 torna a lavorare all'Unità diretta da Ingrao e vi diventa capocronista. Il 1° dicembre 1958 passa a Paese sera. Nel 1960 incomincia a pubblicare per Einaudi e la sua fama si diffonde in tutta Italia. Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è Filastrocca in cielo e in terra. Nel 1970 ricomincia a pubblicare per Einaudi ed Editori Riuniti. Al ritorno da un viaggio in Urss nel 1979 ha i primi problemi circolatori che lo porteranno alla morte dopo un intervento chirurgico il 14 aprile 1980.