Maria Luisa Spaziani nasce a Torino il 7 dicembre 1922. Il padre è un imprenditore nel settore dolciario. Nel luglio 1942 fonda insieme a un gruppo di intellettuali torinesi la rivista di poesia Quaderni del girasole che diventa poi, in omaggio a Mallarmé, Il dado. Si iscrive alla facoltà di lingue presso l’Università di Torino, dove si laura con una tesi sulla Recherche proustiana. Nel dopoguerra, conosce Elémire Zolla, con il quale inizia un’intensa e tormentata storia sentimentale e intellettuale. Incontra Montale in occasione di una conferenza al teatro Carignano di Torino il 14 gennaio 1949. Nel 1950 trova lavoro presso l’ufficio stampa di una ditta anglo-cinese a Milano, dove frequenta assiduamente Montale. Nello stesso periodo, inizia a scrivere pezzi giornalistici per testate quali Milano Sera, Il Tempo, La Stampa, Corriere della sera; collabora poi anche a numerose riviste tra cui Lo smeraldo, Epoca, Tempo illustrato, Cenobio, L’Illustrazione italiana, Radiocorriere TV, Botteghe oscure e Nuovi argomenti. Nel 1953 vince una borsa di studio alla Sorbona e, l’anno successivo, viene pubblicata presso Mondadori, nella collana Lo Specchio, la sua raccolta d’esordio Le acque del sabato.
Al 1955 risale il viaggio americano – durante il quale conosce Ingeborg Bachmann – a Harvard, in occasione dei seminari estivi tenuti dal giovane Henry Kissinger. Il 1956 è l’anno de La bufera di Montale che le dedica Madrigali privati, dove è evocata con il nome di Volpe. Insegna francese presso il collegio Facchetti di Treviglio. Le opere successive, dal titolo Luna lombarda (1959) e Utilità della memoria (1966) rispecchiano questo momento trascorso a contatto con gli studenti. Nell’ottobre del 1957 si trasferisce a Roma. Nel 1958 sposa in Campidoglio Zolla, con Alfonso Gatto come testimone, ma il matrimonio finisce nel 1960. Nel 1962 pubblica Il gong e, nello stesso anno, traduce per Feltrinelli due romanzi di Marguerite Yourcenar, Il colpo di grazia e Alexis. Il 25 giugno 1964 nasce la figlia Oriana Lorena. Nell’autunno del 1964 inizia la carriera universitaria alla facoltà di magistero dell’Università di Messina come docente di lingua e letteratura tedesca, per poi passare all’insegnamento di lingua e letteratura francese ed essere chiamata successivamente, nel 1969, all’Università di Palermo.
Nell’aprile del 1966, esce da Mondadori Utilità della memoria. Nel 1970 pubblica da Mondadori L’occhio del ciclone, libro legato al periodo messinese e al mare della Sicilia. Traduce autori amati tra cui Jean Racine, Michel Tournier, André Gide, ma anche Gustave Flaubert, Marceline Desbordes-Valmore, Francis Jammes. Fa numerosi viaggi: in Unione Sovietica, Cina, Giappone, Marocco, Ungheria, Polonia e Cecoslovacchia. Negli anni Settanta pubblica i saggi Il teatro francese del Settecento, Il teatro francese dell’Ottocento e Il teatro francese del Novecento. Nel 1979 Mondadori pubblica un’ampia antologia della sua attività poetica, curata da Luigi Baldacci. L’anno prima, nel 1978, dà vita a Roma, insieme a Giorgio Caproni, Danilo Dolci, Mario Luzi, Giovanni Raboni e Giacinto Spagnoletti, al Movimento-Poesia, con l’obiettivo di diffondere la poesia tramite varie iniziative. Nel 1979 entra a far parte della giuria del premio Mondello e, nel 1981, dopo la morte di Montale, per onorarne la memoria, trasforma il precedente Movimento-Poesia nel Centro internazionale Eugenio Montale, istituendo poi anche il premio Montale. Dopo Transito con catene (1977), pubblica Geometria del disordine (1981), con cui vince il premio Viareggio. Riprende poi a tradurre Marguerite Yourcenar di cui escono le Novelle orientali (1983) e Fuochi (1984). Seguono i versi de La stella del libero arbitrio (1986), I fasti dell’ortica (1996), La radice del mare (1999), cui si aggiungono, oltre ai numerosi articoli apparsi su riviste e quotidiani, le interviste immaginarie di Donne in poesia (1992), una raccolta di racconti, La freccia (2000) e alcuni testi teatrali, tra cui Il dottore di vetro (musicato da Roman Vlad nel 1959), La ninfa e il suo re (1986) e La vedova Goldoni (1997). Viene candidata per tre volte al Nobel. Sempre per Mondadori esce nel 2002 La traversata dell’oasi.
Dedica un’opera all’eroina centrale negli anni della formazione: Giovanna d’Arco (1990), da cui poi viene tratto lo spettacolo teatrale L’angelo e il fuoco, con la regia di Luca De Fusco. Nel 2003 viene insignita dell’alta onorificenza di cavaliere di Gran Croce della Repubblica. Nel 2006 pubblica La luna è già alta e nel 2009 per San Marco dei Giustiniani L’incrocio delle mediane con l’introduzione di Stefano Verdino. Montale e la Volpe (2011) è il titolo del volume di scritti autobiografici, in cui la poetessa racconta il suo rapporto con Montale. Muore a Roma il 30 giugno 2014.