Nel 2021 Mario Rigoni Stern avrebbe compiuto cento anni. Rai Cultura lo ricorda con uno Speciale in cui accanto a sue interviste compaiono le voci di critici e di scrittori per i quali è stato e rimane un Maestro.
Mario Rigoni Stern nasce ad Asiago, sull'altopiano dei Sette Comuni, il 1° novembre 1921 in una famiglia numerosa che commercia in prodotti delle malghe. Studia fino alla terza avviamento professionale per poi lavorare presso la bottega di famiglia. Nel 1938 si arruola volontario alla scuola centrale militare di alpinismo e combatte come alpino nella divisione Tridentina, al confine con la Francia al tempo dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1940 al fianco della Germania, poi nell'ottobre dello stesso anno sul fronte greco-albanese, infine in Russia. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo la firma dell'armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), rifiuta di aderire alla Repubblica sociale di Mussolini e viene deportato in un campo di concentramento in Prussia orientale. Durante la prigionia tiene un diario. Dopo la liberazione del campo durante l'avanzata dell'Armata Rossa verso il cuore della Germania, rientra a casa a piedi attraversando le Alpi, dopo due anni di prigionia. Finita la guerra torna ad Asiago; nel 1946 sposa Anna con cui ha tre figli. Viene assunto presso l'ufficio imposte del catasto e ci resta fino al 1970 quando lo lascia l'impiego per ragioni di salute. Esordisce in letteratura con Il sergente nella neve (1953), una delle più notevoli testimonianze letterarie della seconda guerra mondiale. Scrive poi i racconti Il bosco degli urogalli (1962) e i romanzi La guerra della naia alpina (1967), Quota Albania (1967), Ritorno sul Don (1973), Storia di Tönle (1978, premio Campiello), biografia di un solitario montanaro durante la grande guerra. Successivamente, accanto a nuovi romanzi, L’anno della vittoria (1985) e Amore di confine (1986), pubblica diverse opere che testimoniano la sua crescente adesione al mondo della natura: Uomini, boschi e api (1980), Il libro degli animali (1990), Arboreto selvatico (1991). In Le stagioni di Giacomo (1995, premio Grinzane) racconta i luoghi d’origine. Nella produzione successiva tornano i suoi temi dominanti: Sentieri sotto la neve (1998), Tra due guerre e altre storie (2001), Stagioni (2006), I racconti di guerra (2006). Muore il 16 giugno 2008.