Il 1 ottobre 2022 è morta nella sua casa di Roma la scrittrice Rosetta Loy. Aveva novantun anni. Rosetta Loy nasce a Roma il 15 maggio 1931 da padre piemontese e madre romana. Esordisce nel 1974 con La bicicletta. Seguono La porta dell’acqua (1976), L’estate di Letuqué (1982), la raccolta di racconti All’insaputa della notte (1984). Il romanzo Le strade di polvere del 1987 vince il premio Campiello e il premio Viareggio descrivendo il succedersi delle generazioni in una grande casa del Monferrato. Nel 1992 pubblica Sogni d’inverno e nel 1995 Cioccolata da Hanselmann. La parola ebreo (1997, vincitore del Premio Fregene e Rapallo-Carige) mescola narrativa e saggistica per affrontare il tema dell’antisemitismo mentre Ahi, Paloma (2000) e Nero è l’albero dei ricordi, azzurra l’aria (2004, vincitore del Premio Bagutta) sono racconti della guerra e del dopoguerra. Nel 2017 riceve il Premio Campiello alla Carriera. Tra le sue opere più recenti: Forse (2016), e Cesare (2018) sulla figura di Cesare Garboli.
Ha dichiarato Matteo Zoppas, Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, in occasione del conferimento del premio alla carriera a Rosetta Loy nel 2017:
Rosetta Loy ha sempre affrontato con signorile disincanto le memorie dell’adolescenza, gli inganni del tempo e le offese della storia, filtrandole attraverso le testimonianze di chi rivendica, pur nel dolore, una dignità morale mai scalfita. Di nuovo gli scrittori ci vengono in aiuto fornendo uno sguardo diverso, in grado di offrirci chiavi di lettura per comprendere il nostro presente e interpretarlo in maniera personale e consapevole.