Il poeta e scrittore Umberto Saba (1883-1957), al secolo Umberto Poli, per omaggiare le radici ebraiche materne quando pubblica le prime poesie si firma Saba, che in ebraico significa “nonno”. La sua prima raccolta poetica Poesie risale al 1911, mentre nel 1912 pubblica la raccolta Con i miei occhi (il mio secondo libro di versi), in seguito ribattezzata Trieste e una donna. Dopo la Grande Guerra, durante la quale viene richiamato alle armi e collabora con il giornale Il popolo d’Italia da posizioni interventiste, vede la luce per la prima volta il Canzoniere, una raccolta di poesie a cui lavora dai primi anni del secolo e che viene pubblicato nel 1922. Nel 1926 pubblica Figure e canti, mentre nel 1928 la rivista Solaria, con cui collabora e grazie alla quale comincia a frequentare più assiduamente il mondo letterario, gli dedica un intero numero. Nel frattempo, mentre la sua fama di poeta si consolida, si fanno sempre più insistenti le crisi nervose con cui combatte da anni, e comincia a essere seguito dallo psicanalista Edoardo Weiss, che ha in cura anche lo scrittore Italo Svevo. Poco prima della Seconda Guerra Mondiale, alla promulgazione delle leggi razziali del 1938, a causa delle sue origini ebraiche, è costretto a rifugiarsi a Parigi. Nel 1939 torna in Italia ma, nonostante l’aiuto di alcuni amici, tra cui Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Carlo Levi, deve nascondersi e cambiare spesso città, il che non gli impedisce di pubblicare la raccolta Ultime cose. Dopo la guerra Saba collabora con il quotidiano Il Corriere della Sera; nel 1946 vince il Premio Viareggio per le poesie del dopoguerra; nel 1951 il Premio Accademia dei Lincei e il Premio Taormina e nel 1953 l’Università di Roma La Sapienza gli conferisce la Laurea Honoris Causa. Muore a Gorizia il 25 agosto 1957.
La poesia di Umberto Saba si contraddistingue per una ricerca di verità e di rappresentazione sincera della quotidianità. La psicanalisi ha un ruolo cruciale nella sua produzione poetica come strumento di costante ricerca interiore e di approfondimento dei traumi subiti. Trieste e la sua vita quotidiana, la sua gente, i suoi paesaggi sono molto importanti per Saba, che dedica alla sua città natale gran parte dei suoi versi. Altri temi fondamentali per il poeta sono il mare, inteso come simbolo di libertà, gli affetti familiari e la memoria.